Il 2012 si chiuderà con un segno negativo nella voce delle compravendite immobiliari in Emilia Romagna. L’anno in corso, infatti, si sta contraddistinguendo per transazioni in flessione del 26,2 per cento su base annua (dati Agenzia del Territorio, relativi al primo semestre dell’esercizio). Un calo che in alcune aree risulta essere ben più grave della media: Modena – 30,2%, Ferrara – 31,1%, Reggio Emilia – 30,2%. In linea Ravenna – 26,6%, Parma – 26,3%.
Per quanto attiene le ragioni che sottostanno una simile contrazione delle compravendite immobiliari, le determinanti sembrano accomunare l’Emilia Romagna alle altre macro aree dell’immobiliare nazionale. Una influenza decisamente negativa è infatti stata esercitata dall’introduzione della nuova imposta municipale unica, sostitutiva della “vecchia” imposta comunale sugli immobili, che ha gravato sugli edifici residenziali, commerciali, e artigianali.
Considerata una simile pressione fiscale, e l’incertezza che regna sul futuro, l’investimento immobiliare ha finito con il cessare di rappresentare la migliore forma di investimento per i risparmiatori italiani, almeno sul breve e sul medio termine.
Il crollo delle attività immobiliari ha poi prodotto lo sgradevole effetto di destabilizzare le attività delle aziende di costruzione, generando l’accentuarsi della crisi occupazionale. Migliaia di lavoratori edili hanno perso (o stanno per perdere) il proprio posto di lavoro, inducendo l’intero comparo a un vero e proprio collasso economico.
Sicuramente pesante è inoltre stata l’influenza del sistema creditizio: le banche erogano sempre meno mutui e, quando lo fanno, spesso lo fanno per importi inferiori a quanto inizialmente richiesto dal compratore e aspirante mutuatario. Ne deriva una flessione netta delle proposte e un generale scoramento che toglie migliaia di famiglie della regione dalla possibilità di divenire proprietari di un immobile.
La situazione non dovrebbe subire significativi miglioramenti per il 2013, che si preannuncia come anno ancora critico sul fronte del mattone. Le speranze vengono allora rinviate a un 2014 di stabilità. Continueremo a monitorare l’andamento del comparto anche nel corso delle prossime settimane: continuate a seguirci!