Stati Uniti, l'area di Washington sta garantendo ottime performance sul fronte immobiliare. Ma quanto durerà?
Qualche giorno fa Bloomberg ha pubblicato un interessante report sull’andamento del mercato immobiliare dell’area di Washington, uno dei “termometri” più rappresentativi per interpretare il trend del real estate a stelle e strisce.
Stando agli studi esaminati dal media americano, la domanda per nuovi appartamenti nella zona ora considerata starebbe crescendo con un ritmo davvero sorprendente, e difficilmente paragonabile a quanto avviene nelle altre macro-aree degli Stati Uniti.
A beneficiare del rinnovato interesse per i nuovi appartamenti sono, ovviamente, i principali attori del settore locale delle costruzioni: stando a quanto sostenuto dal Census Bureau, infatti, le società di costruzione hanno ricevuto l’autorizzazione per realizzare 4.442 unità abitative nell’area metropolitana della capitale statunitense nel corso del terzo trimestre, per un incremento che – rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – risulta essere pari all’11%. Il dato di Washington, oltre che dimostrare un buon dinamismo della domanda locale, è addirittura sorprendente se paragonato alla media nazionale, che invece dimostra una contrazione piuttosto pesante (- 17%) nelle nuove costruzioni.
Ma passiamo alla situazione delle case già esistenti. Anche qui i dati sembrano fornire una panoramica piuttosto positiva di questo segmento del mercato immobiliare. I prezzi delle case “usate” nell’area di Washington è infatti in continuo aumento, e agosto (l’ultimo elemento disponibile si riferisce alla fine dell’estate) si è rivelato il sesto mese di crescita consecutiva dei valori delle proprietà immobiliari ad uso abitativo, con un incremento annuo del 7,8%, con picchi anche del 10-12%.
Gli unici aspetti controversi riguardano, semmai, il futuro. Anche in questo caso occorre infatti chiedersi a cosa sia dovuto l’incremento dei prezzi in pieno scenario recessivo. Stando alla gran parte degli analisti, l’aumento sarebbe dovuto principalmente a una riduzione dell’offerta, influenzata dal comportamento di numerosi operatori che hanno preferito rimandare la conclusione di transazioni immobiliari a tempi più propizi. La conseguenza è stato l’abbassamento del numero di compravendite, a prezzi sicuramente elevati per le condizioni odierne.
Il futuro riserva, con queste prerogative, una grande incertezza su quello che potrà essere il trend dei prezzi. E’ probabile che si possano osservare delle fasi di stabilità già nel corso dei prossimi mesi, ma a partire dal 2011 l’andamento dovrebbe riprendere la propria fase di decisa crescita.