Secondo quanto affermato dalla classifica elaborata da Global City Report, realizzato da Scenari Immobiliari con Generali Immobiliare Italia, Londra sarebbe la metropoli più globale, con una forte influenza economica a livello europeo e mondiale, un alto livello di internazionalizzazione, forza lavoro qualificata, pianificazione urbanistica efficiente, un’offerta culturale ampia e variegata, attenzione verso le fasce deboli della popolazione e verso l’ambiente. In Italia la città leader è Milano, mentre le altre metropoli nazionali sembrano faticare maggiormente il mantenimento della posizione.
Bene anche Parigi che – ricorda Advisor On Line, che si è occupato del Global City Report in un recente approfondimento – “figura tra le prime città in tutti i settori considerati, ma un ruolo sempre più importante è rivestito dalle città del nord Europa, che eccellono per quanto riguarda innovazione tecnologica (ad esempio Stoccolma), attenzione per i problemi sociali, condivisione dei valori civili e delle scelte politiche e, soprattutto, sostenibilità (ad esempio Copenhagen). Le città italiane sono arretrate rispetto alle metropoli europee sotto il profilo tecnologico e, soprattutto, ambientale, frenate da una politica economica e sociale non sempre adeguata, ma anche da un atteggiamento culturale inadeguato ad affrontare i rapidi cambiamenti che l’evoluzione della società impone”.
Fa eccezione Milano, che oltre a consolidare una buona posizione, registra dei progressi piuttosto importanti in quasi ogni settore, con realizzazione di un buon numero di progetti, perseguimento con impegno degli obiettivi prefissati, creatività grazie all’eccellenza nei settori della moda e del design (vedi anche il nostro focus sull’immobiliare di lusso a Milano).
Più critica la posizione di Roma, città dalle ricchezze progettuali e dalle difficoltà nella realizzazione della pianificata trasformazione. A pesare è anche la mancata candidatura alle Olimpiadi 2020. In merito, Mario Breglia, presidente Scenari Immobiliari, ricorda come negli anni “si è consolidato il concetto di città intelligente, cioè di metropoli che investe nel capitale umano e sociale, nei processi di partecipazione nella cultura e non solo nelle reti e nella tecnologia”.