Immobiliare, si va verso biennio di stagnazione

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Secondo quanto affermato da Nomisma in un recente report sul settore immobiliare, la prospettiva più probabile per il mercato italiano per il prossimo biennio è quella di una stagnazione, mentre l’allentamento della morsa internazionale legata al debito sovrano potrebbe invece favorire, ma solo a partire dalla seconda parte dell’attuale anno, una lenta ripresa sul versante aziendale. Ad affermarlo, un rapporto annuale presentato pochi giorni fa da Nomisma, che come ogni esercizio effettua le sue attendibili previsioni su quale potrà essere l’evoluzione del real estate in ambito italiano e mondiale.

È sempre Nomisma, inoltre, a tracciare l’evoluzione dei valori commerciali delle abitazioni nelle grandi città: in una nota, la società dichiara che i valori sono visti in flessione di 1,6 punti percentuali per quanto concerne il 2012, con una contrazione più grave negli uffici (- 2,1 punti percentuali) e nei negozi (- 1,7 punti percentuali). Nel 2013, invece, i valori si confermeranno in contrazione, ma con una progressione meno grave (- 0,8 punti percentuali il trend complessivo, – 1,1 punti percentuali per quanto concerne gli uffici, -1,3 punti percentuali per i negozi).

Ancora, Nomisma afferma che le compravendite nel settore residenziale per il 2012 sono previste a quota 594.037 unità, rispetto alle 598.224 del 2011. Nel 2006 fu invece riscontrato il picco storico pari a 845.051 unità. “In un quadro di perdurante debolezza i dati a consuntivo del 2011 evidenziano un’insospettabile capacità di tenuta del mercato immobiliare”, dichiara Nomisma, che sottolinea in che modo sia stato evitato il “fondato rischio di un tracollo ben peggiore”.

Ad ogni modo, conclude l’osservazione, il mercato si trova su livelli minimi da oramai tre anni, penalizzato da una notevole mole di offerta e un enorme fabbisogno abitativo che non riesce ad avere accesso all’acquisto, anche a causa di una evidente stretta creditizia da parte degli istituti bancari.

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