A Milano stanno per arrivare tante nuove costruzioni residenziali e non residenziali. Ma quale sarà l’impatto di questa nuova offerta sul real estate del capoluogo lombardo? Riuscirà la domanda locale e internazionale ad assorbire le nuove proposte immobiliari che gli operatori nazionali ed esteri stanno offrendo alla propria clientela? A cercare di rispondere a questa ambiziosa domanda è stato, in un interessante e recente approfondimento, un articolo su Il Sole 24 Ore, a firma di Michela Finizio.
Secondo la giornalista, “a fine 2013 è previsto il picco di edifici terziari sfitti, circa il 14% del patrimonio. La frenata delle compravendite, inoltre, potrebbe alimentare l’invenduto sul residenziale, oggi a quota 1.700 unità in città, a cui se ne aggiungono circa 3.500 in provincia (dato Scenari Immobiliari)”.
“Sullo sfondo” – sostiene il quotidiano nel suo speciale Casa 24 – “procedono speditamente i cantieri delle grandi trasformazioni urbane, da Porta Nuova (che catalizza il 10% del fatturato annuo delle costruzioni in Lombardia) a Citylife passando per Milanofiori Nord. Tutte operazioni avviate prima che scoppiasse la crisi e che oggi si trovano a gestire la commercializzazione degli spazi in una fase di stallo per il mercato immobiliare. Secondo l’osservatorio Bnp Paribas Real Estate, all’attuale stock di circa 12,4 milioni di metri quadri di uffici presenti a Milano entro la fine del 2013 si aggiungeranno altri 1,7 milioni di metri quadri: «Lo sfitto inevitabilmente raggiungerà un picco, anche solo per effetto degli immobili rimasti vuoti», commenta Simone Roberti dell’ufficio studi” (vedi anche seconda casa per milanesi).
Il tasso di punta milanese sarebbe pressochè doppio rispetto a quanto è possibile osservare in metropoli europee come Parigi e Londra, e si avvicinerebbe soprattutto a quello spagnolo, con Madrid che ha proprio toccato recentemente il 14 per cento. “A smuovere il mercato milanese degli uffici” – conclude sul segmento Finizio – “sono alcuni recenti (o annunciati) traslochi nelle architetture griffate e simboliche della città: come il consolidamento di Unicredit a Porta Nuova, quello di Generali a Citylife, di Aegis Media presso il Maciachini center, ma anche quello di Vodafone presso il nuovo complesso da 30mila mq in via Lorenteggio, o quello di Vittoria Assicurazioni nell’area Portello. E lo sfitto è il risultato di operazioni che abbandonano immobili obsoleti, seguendo un naturale resizing: oggi in centro a Milano una postazione di lavoro occupa in media 20 mq a persona; il dato europeo è fermo a 10-12 metri quadri”.
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