Il mercato immobiliare degli Stati Uniti non ha ancora raggiunto il fondo. A sostenerlo è il sito web Zillow.com, specializzato nel real estate locale e internazionale, secondo cui il mercato immobiliare del Paese nordamericano sarebbe molto vicino a toccare i valori minimi medi, dopo aver mostrato una sostanziale stabilità nel passaggio tra il secondo trimestre dell’anno e il terzo trimestre dello stesso esercizio.
I valori delle proprietà immobiliari residenziali sono infatti calati di soli 0,2 punti percentuali su base trimestrale. Su base annua i valori commerciali sono diminuiti di 4,4 punti percentuali, rimanendo inferiori di ben 28,8 punti percentuali rispetto ai picchi toccati nel corso del mese di giugno del 2006, quando il real estate a stelle e strisce riuscì a toccare i propri massimi livelli storici.
Su base territoriale, i valori commerciali delle case hanno subito una diminuzione nella maggior parte delle aree metropolitane oggetto di statistica, con 105 dei 157 micro-mercati che hanno infatti consolidato una diminuzione dal secondo al terzo trimestre dell’anno. Rispetto all’inizio del 2011, il peggioramento è piuttosto evidente: dal primo al secondo trimestre, infatti, subirono una flessione dei valori di mercato “solo” 66 aree monitorate su 157.
Diversi mercati immobiliari, come quello di Washington e quello di Fort Myers (in Florida) hanno subito un’inversione di tendenza parzialmente inaspettata, visto e considerato che provenivano da due trimestri di crescita positiva. Segnali di stabilizzazione provengono inoltre da alcuni mercati duramente colpiti dalla crisi immobiliare, come quelli in Michigan. In corso di apprezzamento per il secondo trimestre consecutivo è infine il trend dei valori di mercato di Detroit, altra area in precedenza contraddistinta per essere una delle più colpite da questa lunga ondata di crisi del settore immobiliare nord americano.