Le vendite di proprietà immobiliari ad uso abitativo, negli Stati Uniti, sono aumentate durante il mese di agosto, come confermato dagli ultimi dati forniti dalla National Association of Realtors. Un incremento molto positivo, poiché nasce in un contesto estremamente difficile, contraddistinto dalla ristrettezza creditizia da parte delle banche locali, e da alcuni fattori meteo certamente non convenienti, come l’arrivo dell’Uragano Irene.
Stando a quanto afferma la National Association of Realtors, l’incremento mensile complessivo delle vendite di appartamenti unifamiliari, condominiali e in co-abitazione, sarebbe cresciuto di 7,7 punti percentuali, per un volume annualizzato pari a 5,03 milioni di unità, contro una precedente rilevazione consuntiva del mese di luglio che era stata pari a 4,67 milioni di unità.
I dati di agosto 2011 dimostrano pertanto che oggi giorno le vendite di case sono superiori di 18,6 punti percentuali rispetto al livello di agosto 2010, quando il volume annualizzato di compravendite era fermo a 4,24 milioni di unità. I dati dell’ottavo mese dell’anno hanno ispirato maggiore fiducia agli analisti, che ora ritengono che il peggio sia definitivamente passato, e che il mercato immobiliare statunitense possa poggiare su nuove aspettative, ma sempre nel medio termine.
Per quanto concerne la frammentazione del dato globale, i dati NAR sostengono che gli acquirenti di una prima casa avrebbero avuto un peso pari a circa 32 punti percentuali sul totale delle case vendute durante il mese di agosto, per una proporzione pressochè invariata rispetto al mese di luglio, e leggermente sopra il livello di agosto 2010, quando la proporzione degli acquirenti prima casa sul totale era pari al 31%.
Per quanto concerne gli investitori, la loro percentuale è in crescita al 22%, contro il 18% di luglio e il 21% di agosto 2010. Le transazioni regolate interamente in contanti si sono infine fermate al 29%, pressochè invariate su base mensile o annua.