Gli investimenti immobiliari in Italia continuano a calare, collocandosi su livelli vicini a quelli di metà anni ’70. Stando a quanto affermato dall’Osservatorio congiunturale dell’Ance, gli investimenti nel settore edilizio sarebbero diminuiti del 6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011, contro il calo del 3,8 per cento stimato per l’anno.
Dal 2008 al 2012 il calo generale degli investimenti immobiliari è invece stato pari a un quarto, con un passo indietro del 25,8 per cento: in altri termini, i 43 miliardi di euro di investimenti in meno nel settore delle costruzioni riportano l’Italia indietro di quasi quarant’anni. Sempre secondo l’Ance, inoltre, dallo scoppio della crisi ad oggi, i posti di lavoro perduti si aggirerebbero intorno ai 500 mila, di cui 325 mila nel settore edile, e 175 mila dall’indotto.
Ancora, tra il 2009 e il 2011 sono 7.552 le imprese di costruzione entrate in procedura fallimentare, con un particolare dato per quanto concerne il settore della produzione di nuove abitazioni, che nel corso del quinquennio avrà perso oltre il 44% del business. Flessioni particolarmente gravi anche nell’edilizia non residenziale, con un passo indietro del 28% e nei lavori pubblici, in caduta per il 37,5%.
► COMPRARE CASA IN SLOVENIA
Fortunatamente, stando alle ultime stime, nel corso del 2013 gli investimenti in costruzioni dovrebbero trovare un’adeguata stabilizzazione, con una crescita lieve (+ 0,1%) concentrata prevalentemente nella seconda parte dell’esercizio. La motivazione principale di questa stabilizzazione risiederebbe comunque nel volume di impieghi (circa un miliardo e mezzo di euro) che sarebbero attivabili da subito per effetto del decreto sviluppo, come effetto delle detrazioni per interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico.
► COMPRARE CASA A ROMA CONVIENE?
Per gli investimenti in abitazione è invece previsto un incremento dell’1,7 per cento per effetto di nuovi incrementi degli interventi di riqualificazione, che controbilancerà il calo delle nuove iniziative.