Investimenti immobiliari degli italiani all’estero

di Redazione Commenta

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Secondo quanto formulato da una ricerca condotta da Immobiliare.it e riportata su alcuni portali di settore, la crisi del mercato immobiliare non sembra intaccare l’appeal che il real estate internazionale riveste tra gli italiani in possesso di un portafoglio sufficientemente ampio da poter ricoprire l’impiego nell’acquisto di una proprietà abitativa o non abitativa al di fuori delle patrie frontiere. A conferma di ciò, la continua crescita delle richieste e delle ricerche immobiliari per approdi di investimento negli altri Paesi europei ed extra europei.

Come riportato nella ricerca condotta dal portale, infatti, nel corso del primo semestre del 2012 le ricerche di immobili situati in altri Stati sarebbero cresciute del 9 per cento rispetto allo stesso periodo di due anni fa. Complessivamente, stando alle stime effettuate, il mercato degli italiani che investono nel mattone estero varrebbe intorno ai 4,2 miliardi di dollari, con un numero di compravendite annuali superiore ai 25 mila (d’altronde è il momento giusto per acquistare secondo REMAX).

L’importo medio delle transazioni – prosegue l’analisi – è pari a circa 175 mila euro. Per quanto invece concerne le località di destinazione, fatta eccezione per i trasferimenti dovuti ai motivi di trasloco (si pensi alle motivazioni professionali), le operazioni di investimento immobiliare puntano soprattutto sui mercati emergenti come Brasile o Thailandia e, in Europa, nella zona centro – orientale (con punte di interesse a Praga o a Budapest). Un altro filone di investimento prende invece la direzione degli acquisti più “sicuri2, affrontando impieghi nelle economie più mature come la Germania, l’Inghilterra o la Francia (qui comprare casa all’estero 2012).

In proposito, segnala ancora la ricerca, nel corso del primo semestre 2012 le aree che hanno conseguito maggiore interesse sono la Costa Azzurra (12 per cento), gli Stati Uniti (9 per cento) le zone turistiche marittime della Spagna (7 per cento). Berlino e Londra assorbono invece mercato per il 6 per cento. Rispetto a due anni fa, vero e proprio boom per il Brasile, con un numero di ricerche incrementato del 22 per cento.

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