L’acquisto di un appartamento o, più in generale, di un immobile, può essere ritenuto, se effettuato seguendo determinati criteri, un vero e proprio investimento definito “investimento sul mattone”.
Investire sul mattone, ossia in ambito immobiliare, proprio come investire in oro fisico e finanziario, risulta essere tra le scelte privilegiate da chi desidera impegnare il proprio capitale in soluzioni che appaiono essere più solide e durature rispetto ad altre, ritenute instabili e volatili. Naturalmente tanto il mattone quanto l’oro sono soggetti a fluttuazioni; inoltre, considerando le caratteristiche del tipo di investimento che richiedono, tendono a dare i loro frutti solo sul lungo periodo.
Di seguito cercheremo di capire cosa significhi degli investimenti nel mattone e, più in generale, nel mercato immobiliare, e come fare a livello pratico.
Investire nel mattone: che cosa significa
Chi si appresta ad acquistare un nuovo appartamento non sempre tiene d’occhio il valore reale che il suo gesto potrebbe assumere. Acquistare casa non significa solo scegliere il luogo in cui si andrà ad abitare senza doversi preoccupare di pagare l’affitto per tutta la vita, ma significa inserire nel proprio patrimonio un bene immobile di un certo valore che, con il tempo, potrebbe subire fluttuazioni in positivo o in negativo.
È proprio per questo motivo che si può parlare di un vero e proprio investimento che, sul lungo periodo, potrebbe portare a un aumento del capitale oppure a un suo ridimensionamento.
Il valore dell’investimento nel mattone
Le incognite, nel momento in cui si decide di acquistare un immobile, sono numerose e riguardano principalmente l’andamento del mercato immobiliare, il quale incide sul valore degli immobili esistenti. Ad influenzare il valore della casa è anche la città e la zona nella quale si decide di acquistare; una rivalutazione della zona dovuta ad esempio a interventi effettuati dal Comune, potrà far lievitare il valore dell’immobile acquistato, consentendo di rivenderlo a un prezzo superiore rispetto a quello di acquisto, naturalmente a patto di trovare un acquirente disposto a pagare la cifra richiesta.
In mancanza di un acquirente, un appartamento di proprietà può comunque venire affittato o utilizzato come b&b; ancora una volta, il prezzo di affitto verrà influenzato dalla città e dal quartiere in cui si trova. Un appartamento nel centro di una grande metropoli o in una rinomata zona di vacanza frutterà di più, se affittato, rispetto a uno situato in un quartiere periferico di una piccola città.
Altri modi per investire nel mercato immobiliare
Chi decide di investire nel mercato immobiliare non deve necessariamente limitarsi all’acquisto di un’abitazione, ma può volgere lo sguardo verso altri beni e altre soluzioni. Oltre alle abitazioni singole, è possibile ad esempio acquistare un condominio oppure rivolgersi agli immobili commerciali come uffici, capannoni e negozi.
Chi non vuole rinunciare ad investire nel mattone, ma non può o non vuole acquistare un immobile da solo, può guardare al cowfunding immobiliare, perfetto per chi non ha grandi risparmi. I più audaci potrebbero invece optare per il flipping consistente in una compravendita rapida; in pratica l’investitore, dopo aver acquistato l’immobile, lo ristruttura e lo rivende in poco tempo, così da ottenere un margine di guadagno dato dal valore aggiunto della ristrutturazione.
Mattone come bene rifugio
L’acquisto di una casa, soprattutto quando si tratta di una seconda casa e non dell’abitazione principale, rientra tra gli investimenti nei cosiddetti “beni rifugio” ossia quei beni che rifuggono – dal latino “refigère” – la svalutazione causata dall’inflazione. Rispetto ad alcuni anni fa però il mercato immobiliare è diventato molto più instabile, portando a periodiche svalutazioni delle case e mettendo in difficoltà tutto quelli che avevano investito ingenti capitali in questo genere di investimento.
Tra i beni rifugio rientra anche l’altro che abbiamo citato nell’introduzione, ossia l’oro. L’oro fisico, pur essendo soggetto a fluttuazioni, non è comunque soggetto a rischi di default e, sul lungo
periodo, riesce solitamente a dare risultati positivi.