I prezzi delle case di lusso a Londra iniziano a diminuire, in concomitanza con l'allargamento dell'offerta commerciale.
I prezzi delle proprietà immobiliari di maggior pregio nell’area centrale di Londra sono diminuiti, durante il mese di luglio, per la prima volta negli ultimi 16 mesi. Secondo quanto sostiene la compagnia di consulenza e intermediazione immobiliare Knight Frank LLP, infatti, l’evoluzione dello scenario di ripresa dei mercati starebbero inducendo molti acquirenti a vendere, ingrossando le file dell’offerta.
Di conseguenza, i prezzi delle proprietà con un costo unitario superiore al milione di sterline (circa 1,56 milioni di dollari) sono diminuiti di 0,5 punti percentuali durante il mese di luglio rispetto a giugno, come confermato in un comunicato e-mail dall’adviser londinese. Su base annua, invece, l’incremento è di 17 punti percentuali: si tratta dell’aumento meno considerevole dal febbraio dello stesso anno.
I valori commerciali delle case di maggior pregio sono cresciuti di oltre 23 punti percentuali dal mese di marzo 2009, quando diminuirono toccando il minimo storico recente. Da allora i valori sono aumentati più o meno con continuità, spinti soprattutto dagli investitori stranieri, incoraggiati a concludere in tempi rapidi le transazioni di acquisto immobiliare da una sterlina molto debole nei confronti del resto delle valute internazionali di riferimento.
Tuttavia, nel 2010 la sterlina ha avuto modo di riprendere gradualmente quota, guadagnando oltre 6 punti percentuali nei confronti dell’euro: tale elemento ha ridotto le richieste di case di pregio da parte degli investitori del vecchio Continente. Di contro, i proprietari delle case lussuose stanno temendo di assistere a un tracollo dei valori di riferimento, e un numero crescente di loro sta, per tale motivo, cercando di formalizzare in fretta le compravendite.
Complessivamente, le vendite di proprietà residenziali in Inghilterra e in Galles sono cresciute di 8,4 punti percentuali a giugno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma in flessione di quasi 10 punti percentuali rispetto al mese precedente.