Con la Finanziaria 2010 sono arrivate delle novità importanti, ed in particolare numerose proroghe per il rilancio del comparto edile ed immobiliare nel nostro Paese. Una di queste, dopo la fase transitoria, è quella relativa all’applicazione, ora in via permanente, dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) al 10% sugli interventi sugli immobili, siano essi di natura ordinaria o straordinaria. La disposizione di Legge, in accordo come, tra l’altro, riporta l’ANCE, segue il recepimento di una direttiva comunitaria che autorizza gli Stati UE ad applicare per quei servizi definiti come “alta intensità di manodopera”, l’IVA agevolata al 10%. Questa misura fa seguito ad un mercato delle ristrutturazioni edilizie agevolate in gran fermento nel 2009 nonostante la crisi finanziaria ed economica, visto che da gennaio a novembre 2009, in accordo con quanto reso noto dall’Agenzia delle Entrate, ci sono state quasi 410 mila richieste di detrazione fiscale che rappresentano un vero e proprio record da quando nel nostro Paese l’agevolazione è stata introdotta.
In tale ambito, inoltre, si innesta un’altra importante misura che, secondo l’Associazione Nazionale Costruttori Edili, può contribuire ulteriormente a far emergere il “sommerso” in virtù del fatto che tende ad essere poco “vantaggiosa” in merito l’evasione sia fiscale, sia contributiva. Trattasi, nello specifico, della misura che prevede, nell’ambito di interventi di ristrutturazione agevolata, il cumulo delle detrazioni fiscali per l’acquisto di mobili, computer, elettrodomestici, rigorosamente ad alta efficienza energetica, a patto che gli interventi siano stati effettuati oltre la data del 30 giugno del 2009, e gli acquisti nel periodo dal 7 febbraio al 31 dicembre del 2009.
Grandi aspettative di rilancio del mercato edilizio e di quello immobiliare sono riposte nelle Regioni d’Italia anche dai rispettivi “piani casa” che, oltre ad alcuni ritardi nell’approvazione, sono partiti a rilento proprio in virtù del fatto che sono entrati in vigore in una fase congiunturale caratterizzata da grande prudenza, disponibilità finanziarie non elevate e quotazioni immobiliari che, specie nelle aree periferiche e semi-centrali del nostro Paese, risentono ancora degli effetti di sopravvalutazione del passato.