La crisi mondiale del real estate, abbattutasi come un vero tsunami un po’ in tutto il mondo, ha lasciato il segno anche sul mercato immobiliare italiano sebbene con effetti e ripercussioni negative meno nefaste rispetto a molti altri Paesi. Pur tuttavia, analizzando il mercato immobiliare lombardo, ed in particolare quello della provincia di Bergamo, non si può non dire che il 2009 non sia stato per il comparto un “annus horribilis” per l’immobiliare.
Questo è quanto, in particolare, sostiene la Fiaip di Bergamo nel commentare i dati 2009 diffusi dalla Camera di Commercio locale, da cui è emersa infatti una netta flessione delle attività immobiliari da parte delle società di capitale.
Nel dettaglio, nel 2009 le società di capitale che operano nel settore hanno infatti accusato un calo medio del fatturato che ha sfiorato il 25%. Secondo quanto dichiarato dal Presidente della Federazione italiana agenti immobiliari professionali (Fiaip) di Bergamo, Giuliano Olivati, quelli rilasciati dalla Camera di Commercio di Bergamo, pur essendo dei dati parziali, e pur non considerando le ditte individuali e le società di persone, le quali non depositano i bilanci, l’indicazione è chiara ed è quella di un 2009 che per l’immobiliare nella provincia è stato in tutto e per tutto un annus horribilis a causa di un gap tra la domanda e l’offerta settoriale che non si è riuscito a colmare.
Questo perché da un lato i prezzi sono in media scesi del 20% ma anche con punte di -30%, e dall’altro i proprietari degli immobili sono rimasti in stand by in attesa di quelli che sarebbero dovuti essere i tempi migliori. Dopodiché, secondo il Presidente della Fiaip di Bergamo, a partire dallo scorso anno il mercato immobiliare è tornato timidamente a fluidificarsi per il semplice fatto che i proprietari di immobili hanno compreso che i tempi delle “vacche grasse” erano finiti. In questo modo i proprietari hanno “accettato” il ridimensionamento dei valori degli immobili e comunque hanno reso rispetto al passato decisamente più elastiche le trattative nell’incontro tra la domanda e l’offerta.