L’Abruzzo della ricostruzione post-terremoto è anche un laboratorio per lo sviluppo di soluzioni abitative temporanee. Ne è un esempio il concorso Un’idea per la ricostruzione: proposte per l’emergenza, che si è da poco concluso.
Si tratta di un’iniziativa per lo sviluppo di habitat temporaneo in situazioni di emergenza. Chiamava i progettisti a creare costruzioni smontabili che potessero essere riutilizzate in altre situazioni di emergenza oppure smaltite attraverso il riciclaggio dei materiali in un uovo ciclo edilizio.
Promosso dalle riviste PresS/Tletter e The Plan insieme all’InArch, Istituto Nazionale di Architettura, il concorso è stato vinto dal gruppo d TAD, capitanato da Roberto Bologna. Il TAD è il Dipartimento di Tecnologie dell’Architettura e Design dell’Università di Firenze.
TAD ha vinto con un progetto pensato per Castelnuovo, frazione del Comune di San Pio delle Camere (AQ). Qui Roberto Bologna e Alessandra Cucurnia hanno lavorato per sviluppare “Mia”.
Si tratta di un insediamento temporaneo che si compone di due parti: un modulo infrastrutturale e un modulo abitativo. Entrambi vengono assemblati ‘a secco’ e attraverso la modularità possono arrivare a plasmare soluzioni abitative di varie grandezze.
Mia è un progetto che mette al primo posto la qualità dell’abitare, attraverso un sistema di spazi aperti e semi-aperti che comunicano con l’esterno. In questo modo i ricercatori dell’Università di Firenze hanno cercato di creare un insediamento composto da abitazioni comunicanti.
A livello ecologico, Mia ha un impatto ambientale molto leggero sia dal punto di vista paesaggistico che rispetto ai consumi energetici. L’idea di riciclaggio per l’Abruzzo sarebbe la riconversione di questi abitazioni per la ricettività turistica.
Secondo posto pari merito per RRS-Studio di Riccardo Renzi con “Abitabi” e Studio 3gatti di Francesco Gatti che presentava “House in a bag“. Hanno partecipato anche i team di Ascani+Cassotta, b4architects, Caman, Ledarchitecturestudio, Losacco e Sciarpa, Morabò, Roberto Masini.