Nella giornata di ieri, lunedì 8 novembre 2010, l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) ha fornito un altro aggiornamento mensile sulla moratoria a favore delle famiglie, ovverosia sulla sospensione del pagamento delle rate, per un periodo pari a dodici mesi, per i mutui accesi per l’acquisto della prima casa.
Ebbene, in base ai dati dell’Associazione le famiglie che hanno beneficiato della moratoria, al 30 settembre scorso, sono state 31 mila; queste famiglie, di conseguenza, possono affrontare meglio gli effetti negativi della crisi spostando di un anno in avanti il piano di ammortamento, ma trattasi di dati positivi oppure tutto si deve tranne che esultare?
Ebbene, in accordo con quanto sostiene e riporta il Codacons, l’Associazione Bancaria Italiana aveva previsto inizialmente, in fase di avvio della moratoria, che le famiglie beneficiarie della sospensione del pagamento delle rate sui mutui prima casa sarebbero state ben 130 mila.
Certo, la moratoria è ancora aperta visto che i termini scadono il prossimo 31 gennaio del 2011, ma in ogni caso mancherebbero all’appello, in base alle stime, circa 100 mila famiglie. Di conseguenza, i dati dell’ABI non dimostrano altro che il fallimento di una misura per cui il Governo dovrebbe fare un passo indietro al fine di rivedere e rifare un Decreto che a conti fatti si è rivelato una beffa.
Secondo l’Associazione le famiglie che hanno ottenuto la moratoria sono solo 31 mila non perché gli italiani se la passano bene e non sono in difficoltà, ma perché i requisiti di accesso alla moratoria sono troppo stringenti, a partire da quello relativo all’importo di mutuo originario che di fatto esclude i mutui accesi negli anni scorsi per immobili acquistati in grandi città come Roma e Milano. Allo stesso modo, anche l’altra misura, quella del Fondo di solidarietà, che partirà il 15 novembre prossimo, presenta troppe limitazioni per non parlare delle risorse stanziate che andrebbero aumentate.