I mutui sottoscritti con la formula dell’ammortamento alla francese, ovverosia con gli interessi prima del capitale, sono illegali; ad affermarlo è l’Associazione Adusbef, la quale denuncia come da questa pratica le banche intaschino l’1,2% di interessi che fruttano, ai danni di 3,6 milioni di mutuatari in Italia, la bellezza di 2,88 miliardi di euro all’anno.
Di conseguenza, l’Associazione ha reso nota l’intenzione di avviare una class action “pilota” nei confronti sia della Banca d’Italia, sia del colosso bancario Unicredit; l’Adusbef, nel portare avanti questa battaglia affinché, tra l’altro, cessino in merito questi comportamenti da parte delle banche, è forte di una sentenza emessa nell’ottobre del 2008 dal Tribunale di Bari, la quale trova applicabilità proprio sui mutui erogati attraverso il meccanismo dell’ammortamento alla francese.
Questo tipo di ammortamento, nello specifico, prevede per il pagamento delle rate una somma costituita da un lato dalla quota capitale, che cresce nel tempo, e da una quota di interessi che all’inizio è massima per poi scendere durante la “vita” del mutuo; ma l’illecito, secondo l’Adusbef, è dato dal fatto che le rate vengono definite con la formula dell’interesse composto che, quindi, effettua il calcolo degli interessi sugli interessi, e che non sempre è specificata nei contratti.
In tal senso fa storia e giurisprudenza la vicenda di famiglie che nel 2001 vennero difese presso il foro di Bari dall’avvocato Antonio Tanza, vicepresidente dell’Adusbef, e che ottennero l’annullamento parziale dei contratti di mutuo stipulati proprio in virtù del fatto che le rate non erano state calcolate con la formula dell’interesse semplice, ma con quella dell’interesse composto che, secondo l’Associazione, non può essere applicata per l’ammortamento alla francese altrimenti viene violato sia l’articolo 1.283 del Codice Civile, sia l’articolo 1.284. L’avvio della class action, secondo quanto dichiarato dall’Adusbef, mira quindi a “tutelare 3,6 milioni di mutuatari, vessati, tartassati e sistematicamente spennati dalle banche“.