Nel mercato immobiliare si compra (e si vende) sempre di meno. La colpa sembra essere anche del mercato creditizio, con gli istituti bancari che erogano sempre meno mutui e, di conseguenza, offrono supporti sempre più scarsi alle possibilità di transazione all’interno del mattone nazionale. Una depressione che non sembra essersi ancora arrestata, visto e considerato che dopo cinque anni di caduta delle compravendite di abitazione non sembrano esservi segnali di inversione di tendenza.
Alla fine dello scorso anno – ricordavano i dati elaborati dall’Agenzia del Territorio – il numero di contrattazioni è stato pari a circa il 50 per cento del livello osservato nel 2004, in ulteriore flessione dal 70 per cento del 2011 (vedi anche Mutui italiani più cari d’Europa).
“Dal 2008, con l’intensificarsi della crisi finanziaria, le quotazioni si sono arrestate, mostrando una leggera flessione (-0,6 per cento) nella prima parte del 2012. Ciò implica che in termini reali il valore medio delle abitazioni ha subito una flessione di quasi il 10 per cento rispetto alle quotazioni massime registrate nel 2007” – ricordava in proposito Il Fatto Quotidiano, citando un articolo de La Voce.info.
Di fatti, nonostante un livello dei prezzi di mercato sostanzialmente basso, il mercato fatica (e parecchio) a riprendere quota. A giocare un ruolo negativo è senza alcun dubbio la diminuzione del reddito delle famiglie che, insieme all’incrementato tasso di disoccupazione, riduce la possibilità di acquisto complessiva della popolazione (vedi anche Tassi mutui in crescita).
“Se si esamina la dinamica dei mutui immobiliari si può constatare che nell’ultimo anno c’è stata una repentina flessione” – concludeva infine Il Fatto – “Se fino alla prima metà dello scorso anno Italia mostrava ancora una performance sul mercato dei mutui anche migliore di quella dei paesi dell’Europa del Nord, l’ultima parte del 2012 ha posto in evidenza l’aprirsi di un netto divario tra il nostro paese e quelli di testa dell’area euro. L’ultimo dato disponibile segnala una flessione dei mutui immobiliari di circa mezzo punto percentuale”.