In Italia a carico delle famiglie incombe lo spettro del caro-rata. Le rate di cui parliamo sono quelle dei mutui, ed in particolare di quelli con l’indicizzazione al tasso euribor, oppure al tasso Bce, ovverosia i finanziamenti ipotecari a tasso variabile. Salvo sorprese e nuovi scenari diversi da quelli attuali, la tendenza del costo del denaro in Italia ed in Europa appare palesemente rialzista. Recentemente la Bce, Banca centrale europea, ha innalzato il costo del denaro dall’1% all’1,25%; ma questa manovra restrittiva potrebbe essere solo la prima di una lunga serie. Di riflesso, le rate dei mutui variabili che pagano attualmente le famiglie potrebbero ben presto registrare anche rincari a due cifre. E con i redditi che, invece, quando va bene sono stabili, di certo la situazione che si andrebbe a delineare sarebbe insostenibile.
Di riflesso, la questione tassi a breve dovrebbe essere oggetto di discussione da parte del Governo, ed in particolare in sede di Consiglio dei Ministri. L’obiettivo è chiaramente quello di introdurre delle norme contro il caro-rata senza andare a penalizzare il sistema bancario. Al riguardo non si parla chiaramente di moratoria sui mutui, visto che tra l’altro, almeno fino al prossimo 31 luglio 2011, è ancora aperta per chi la richiede e ne ha i requisiti.
La soluzione possibile potrebbe essere quella di introdurre dei meccanismi tali da congelare le rate dei mutui a tasso variabile al fine di trasformarle in un mutuo a tasso fisso. Secondo quanto emerso in questi ultimi giorni, lo staff del Ministro all’Economia, Giulio Tremonti, starebbe collaborando a stretto contatto con l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, al fine di mettere a punto una nuova misura di aiuto alle famiglie contro il caro-rata generato dall’ascesa del costo del denaro sui mercati. Le novità ufficiali al riguardo dovrebbero essere rese note nei primi giorni del prossimo mese di maggio 2011, dopo una riunione del Consiglio dei Ministri.