Tempi duri per i mutuatari, da due fronti: il primo fronte è quello legato al lento ma costante aumento del tasso euribor sui mercati che rende i mutui a tasso variabile più costosi. Il secondo fronte è legato alla recente approvazione del cosiddetto “Decreto Sviluppo” che ha introdotto un aumento delle soglie dei tassi ad usura per effetto di un nuovo metodo di calcolo. Questa novità, sfavorevole per i consumatori che accedono al credito, è stata bollata in tutto e per tutto dal CTCU, Centro Tutela Consumatori Utenti, come un regalo alle banche. Questo perché non solo per i consumatori, ma anche per le aziende i tassi applicati sui fidi, su finanziamenti, mutui e prestiti rischiano una vera e propria impennata.
In particolare, per i finanziamenti ipotecari il Centro Tutela Consumatori Utenti raccomanda ai cittadini di effettuare dei controlli meticolosi sulla correttezza applicazione degli spread, del tasso base e, nel complesso, del tasso finito, o complessivo, che sia tale da non andare a superare le soglie ad usura vigenti. Questo perché il CTCU ha raccolto in passato segnalazioni di mutuatari che hanno pagato le rate con l’applicazione di tassi che non solo sfioravano, ma superavano in certi casi le soglie ad usura, così come sono emerse anche tante altre incongruenze.
Il Centro, intanto, considerando quanto contenuto nel Decreto Sviluppo, e considerando le attuali dinamiche di mercato dei tassi, s’è fatta quattro conti ed ha reso noti dei dati alquanto inquietanti. Nel dettaglio, considerando un mutuo per 100 mila euro, ed una durata pari a 20 anni, in teoria, e per Legge, il Decreto Sviluppo appunto, la rata mensile potrebbe aumentare, proprio per effetto dei nuovi criteri dei tassi ad usura, fino a 540 euro mensili per i nuovi mutui a tasso fisso, e 565 euro mensili per le stipule di nuovi mutui a tasso variabile.