Banca Popolare di Lodi offre alla sua clientela una forma di finanziamento immobiliare a tasso variabile, parametrata all'Euribor.
Contrariamente al mutuo a tasso fisso erogato dalla Banca Popolare di Lodi (che abbiamo avuto modo di esaminare ieri), il finanziamento a tasso variabile disponibile presso lo stesso istituto di credito non può, per sua natura, offrire al mutuatario la serenità derivante dal conoscere, fin dal momento della stipula del contratto, l’esatto importo delle rate che andranno a costituire il suo piano di ammortamento.
Il mutuo a tasso variabile ha infatti la sua caratteristica principale nell’applicazione al capitale erogato di un tasso che muta a seconda dell’andamento di un parametro di riferimento, dipendendo pertanto dal trend dei mercati finanziari.
Per quanto riguarda il mutuo a tasso variabile erogato dalla Banca Popolare di Lodi, il parametro di riferimento in questione è l’Euro Interbank Offered Rate, più comunemente e tradizionalmente conosciuto con il nome di Euribor, cui andrà aggiunto uno spread concordato con la banca, e dipendente principalmente dalla durata complessiva dell’operazione di finanziamento immobiliare che si vuole porre in essere.
Così come il mutuo a tasso fisso, la Banca Popolare di Lodi riserva questa forma di mutuo esclusivamente ai cittadini persone fisiche che, al momento della scadenza massima del finanziamento, non abbiano ancora superato l’80° anno di età anagrafica.
Al di là di questo – e rispettati i requisiti di merito creditizio previsti dall’istituto di credito – per accedere al mutuo è sufficiente presentare la documentazione di tipo personale (documenti di identità, codice fiscale), reddituale (ultima busta paga, CUD, 730, o modello UNICO) e tecnica (planimetria, certificato del Catasto), più altri eventuali documenti richiesti dall’azienda.
Le finalità contemplate sono quelle tradizionali di acquisto, costruzione e ristrutturazione dell’immobile, per durate che possono giungere fino a un massimo di 35 anni, e importi finanziabili che non possono eccedere l’80% del valore commerciale del bene offerto in garanzia ipotecaria, come da perizia allegata alla documentazione di cui sopra.