Anche nella giornata di ieri, giovedì 8 luglio 2010, la Bce, Banca Centrale Europea, ha lasciato invariato sul livello dell’1% il costo del denaro. Trattasi di una buona notizia per chi ha in corso di pagamento un mutuo a tasso variabile per la prima casa indicizzato al costo del denaro in Europa.
Da oltre un anno oramai, infatti, la Bce continua a mantenere sempre all’1% il tasso di riferimento anche a causa della bassa crescita economica nell’Eurozona, ma anche in virtù della debolezza del mercato del lavoro e delle recenti turbolenze finanziarie generate dalla pesante situazione debitoria della Grecia. A conti fatti, quindi, chi sta pagando un mutuo a tasso variabile Bce per la prima casa si ritrova addebitate rate dello stesso importo e lo stesso probabilmente accadrà anche per i prossimi mesi. Gli economisti più accreditati, infatti, stimano che la Banca Centrale Europea lasci invariati i tassi all’1% almeno per tutto il 2010; probabilmente, salvo nuove tempeste e tracolli finanziari la Bce inizierà ad innalzare gradualmente i tassi dal primo semestre del 2011 in presenza di una crescita economica che, si spera, dovrebbe farsi più robusta.
E se per chi un mutuo Bce già lo paga nulla cambia, lo stesso non dicasi per chi un mutuo a tasso variabile Bce per la prima casa punta a stipularlo ora o nelle prossime settimane. Se infatti il livello dell’indicizzazione non cambia, il costo complessivo del mutuo, pur tuttavia, cambia in funzione dello spread applicato dalla banca.
Se lo spread proposto dall’Istituto di credito è più alto rispetto a quello fissato nei mesi scorsi per la stessa tipologia di mutuo, allora inesorabilmente il nuovo mutuo sarà più caro in termini di interessi da pagare mensilmente sulle rate. Anche per questo la migliore prassi da seguire è quella di non fermarsi nella valutazione di un unico preventivo, magari della propria banca di fiducia, ma di farsi un giro in città alla ricerca, a parità di condizioni, della soluzione di mutuo meno costosa.