Sono estremamente interessanti i dati pubblicati da La Repubblica – Milano in merito all’andamento della nuda proprietà, il contratto di vendita della proprietà della casa, pur con mantenimento del possesso dell’abitazione vita natural durante. Dati che evidenziano la sempre maggior preferenza di questa tipologia contrattuale, tanto che l’età anagrafica media di chi ricorre alla nuda proprietà è in rapida fase calante.
D’altronde, c’è poco da stupirsi. Le vendite di nuda proprietà – cresciute del 10% in pochi mesi – “sono il segno tangibile di come gli anziani siano costretti a sacrificare la propria casa pur di avere una liquidità che consenta loro di mantenersi” – afferma il sindacato pensionati della Cgil. Un introito, quello della nuda proprietà, che dipende dall’età di chi vende (e, pertanto, dal rapporto con l’aspettativa media di vita) e dal valore di mercato dell’immobile stesso.
Tornando al solo mercato immobiliare milanese, nel suo complesso le abitazioni vendute nel corso del 2011 sarebbero state poco più di 19 mila (19.182 unità), ma – secondo quanto rivelano le stime compiute da Nomisma – nel 2012 “non saranno più di 18 mila”. Di contro, la nuda proprietà dovrebbe crescere di buon ritmo, visto e considerato che dalle 1.900 unità di fine 2011, si attendono transazioni per almeno 2.100 unità nel 2012.
► VENDITE CASE NUDA PROPRIETA’ INIZIO 2012
Non solo: se dieci anni fa l’età anagrafica media di chi metteva in vendita la nuda proprietà della propria casa era intorno ai 75 anni, oggi la stessa età è calata in maniera significativa, accomodandosi intorno ai 65 anni.
► NUDA PROPRIETA’ E USUFRUTTO COME FUNZIONANO?
Un modo, come sosteneva poche righe fa la Cgil, di poter permettere all’anziano di fronteggiare al meglio la propria vita, visto e considerato che secondo quanto ricorda l’Istat, dal 2003 al 2011 la spesa media mensile di un anziano che vive da solo è cresciuta di circa 284 euro (circa la metà di una pensione minima).