Comparsi, sopiti, poi ancora riemersi e, quindi, mai azzerati del tutto. Sono i rischi derivanti dall’andamento dell’indice della bolla immobiliare UBS, che registra un leggero aumento, facendo correre qualche incubo agli investitori nel settore del mattone elvetico. C’è da dire, ad ogni modo, che i valori dell’indice rimangono ancora all’interno dei limiti di guardia: nessuna preoccupazione sul breve termine, dunque, ma solamente l’idea di dover comunque monitorare attentamente l’evoluzione del comparto.
Più precisamente, il barometro «UBS Swiss Real Estate Bubble Index» negli ultimi tre mesi del 2012 avrebbe registrato un leggero aumento di 0,09 punti rispetto a quanto riscontrato nel corso del trimestre precedente, attestandosi a 1,11 punti (vedi anche Rischio bolla immobiliare Svizzera).
“Il lieve rialzo” – commentava in proposito il Corriere del Ticino – “conferma l’aumento degli squilibri sul mercato immobiliare, osserva la banca in una nota di oggi. Tuttavia non emergono ancora segnali evidenti di eventuali bolle. Nel quarto trimestre 2012 la dipendenza degli alti livelli dei prezzi dai bassi costi di finanziamento si è ulteriormente accentuata, fattore che inciderà sullo sviluppo futuro del mercato. In primo luogo i crediti agevolati stravolgono il rapporto del costo tra affitto e acquisto, che nel frattempo si posiziona nettamente al di sopra del suo valore di equilibrio a lungo termine”.
Ma non solo: il basso livello dei tassi di interesse continua a far apparire gli immobili sufficientemente convenienti in relazione al reddito, conferendo così nel mercato la percezione errata sul reale valore dei beni. In altri termini, in caso di aumento dei tassi di interesse, notevoli problemi potrebbero esservi per le famiglie locali (vedi anche Bolla immobiliare Usa – Germania?).
Infine, prosegue UBS come riportato dal quotidiano elvetico, “la caccia al rendimento concentra l’interesse sugli immobili quali oggetto di investimento. La recente ripresa dei mercati finanziari e la minore ricerca degli investitori di beni rifugio potrebbe frenare l’incremento dei prezzi degli immobili nel trimestre in corso”.