I permessi rilasciati per l’avvio delle costruzioni sono in calo. Un evento che dovrebbe pertanto contraddistinguere in via negativa quanto accadrà sul fronte delle costruzioni abitative nel corso dei prossimi trimestri, visto e considerato che il dato del rilascio dei permessi costruttivi è, di fatto, l’anticamera del futuro andamento del settore edile. Ma cerchiamo di comprendere maggiormente nel dettaglio quale sia l’andamento del comparto, e in che modo si è evoluto il settore, nei suoi principali dati statistici.
“Nel terzo e nel quarto trimestre del 2011 gli indicatori dei permessi di costruire mostrano una forte flessione, nei confronti degli stessi trimestri dell’anno precedente, sia nell’edilizia residenziale sia, in misura ancora piu’ accentuata, in quella non residenziale” – dichiara l’Istat nella sua nota periodica, ufficializzando pertanto la contrazione sia per quanto concerne l’edilizia residenziale, che per quanto invece concerne quella non destinata alla realizzazione di proprietà residenziali.
“Nel terzo trimestre 2011” – continua l’Istat – “il numero di abitazioni dei nuovi fabbricati residenziali per i quali e’ stato rilasciato un permesso di costruire ha segnato una diminuzione tendenziale del 15,2%, in attenuazione nel quarto trimestre 2011 (-7,8%). La corrispondente superficie utile abitabile, diminuita del 14% nel terzo trimestre, nel quarto scende dell’8,9% rispetto allo stesso trimestre del 2010”. Insomma, ennesimo passo indietro che trascina gli investimenti immobiliari come negli anni 70.
Infine, per quanto concerne l’altro comparto costruttivo, l’Istat ricorda come “nel terzo trimestre 2011, per la superficie dei nuovi fabbricati non residenziali si rileva una flessione molto marcata su base tendenziale (-18,2%); nel quarto trimestre 2011 la variazione negativa si presenta ancora piu’ elevata e pari a -19,2%”. Più che lecito attendersi, a questo punto, almeno altre due trimestri di contrazione nel volume delle costruzioni, sia per quanto concerne l’andamento delle costruzioni residenziali, sia per quanto concerne l’andamento delle costruzioni di natura non residenziale.
Dati che confermano, ancora una volta, come le stime più attendibili per un potenziale rilancio dell’industria immobiliare italiana non possano che riferirsi al 2013 inoltrato, considerata la crisi del mattone 2012.