Nello scorso mese di aprile la Toscana è stata la prima Regione a varare il “Piano casa” predisposto dal Governo per ridare slancio al settore edilizio ed immobiliare che, come noto, è uno dei comparti più importanti per far “muovere” l’economia.
Ebbene, in base ai dati dello scorso mese di settembre che la Regione Toscana ha raccolto da 174 comuni, il “Piano casa” è partito a rilento, così come sottotono, in linea con quanto tra l’altro hanno confermato alcune indagini del “Sole 24 Ore“, è l’andamento nelle altre Regioni italiane.Non a caso, l’Assessore all’Urbanistica ed al territorio della Regione Toscana, Riccardo Conti, ha reso noto che a settembre sono state rilevate meno di ottanta pratiche edilizie, per la precisione appena cinque pratiche per demolire e ricostruire fruendo dei premi di cubatura previsti dal “Piano casa” in Toscana, ed altre settantuno pratiche per ampliamento di immobili esistenti sui quali invece il premio di cubatura è più basso.
Ma come mai questa partenza a fari spenti per il “Piano casa“? Ebbene, è stato lo stesso Assessore Conti a sottolineare come con il “Piano casa” i propositi di rilancio dell’economia da parte dell’Esecutivo appaiano illusori per due motivi fondamentali; il primo è dato dal fatto che la congiuntura economica non è chiaramente delle migliori, ed il secondo è dato dalla volontà e dalle necessità di progettisti ed operatori del comparto edilizio di acquisire maggiori informazioni ed approfondimenti sulle misure previste.
Riccardo Conti, rispondendo ad un’interrogazione in Consiglio regionale, a conferma dello scenario sfavorevole, ha sottolineato come da un lato le famiglie stiano intaccando i propri risparmi in banca, e quindi non sono chiaramente disposti ad investire nel mattone, e dall’altro capita spesso che presso i comuni della Toscana i permessi di costruzione non vengano ritirati a causa del fatto che non si provvede al versamento degli oneri di urbanizzazione.
L’Assessore, inoltre, ha messo in evidenza come l’adozione del “Piano casa” da parte delle Regioni con l’approvazione delle relative Leggi doveva essere accompagnata dal varo, da parte del Governo nazionale, di un Decreto Legge per la semplificazione edilizia che, nonostante gli impegni presi, ancora non c’è.
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