Fino a giovedì scorso, 21 gennaio 2010, erano diciotto in tutto le Regioni italiane, comprendendo anche le Province Autonome, che con una apposita Legge regionale hanno dato attuazione al “piano casa” varato l’anno scorso dall’attuale Governo in carica. A farlo presente è l’ANCE, Associazione Nazionale Costruttori Edili, che monitora continuamente lo stato di attuazione e di implementazione del “piano casa” su tutto il territorio nazionale effettuando un’analisi suddivisa per regioni.
Al riguardo, tra l’altro, l’Associazione sottolinea come nella provincia di Trento non sia stata data attuazione al “piano casa” del Governo, e quindi manca la Legge “adottiva”; questo perché nella Provincia, con la Legge Finanziaria dello scorso mese di marzo, s’era già provveduto prima del varo del “piano casa” del Governo a mettere a punto un provvedimento che prevede per il settore edile incentivi per la ricostruzione, la demolizione e l’ampliamento degli edifici.
Nelle Regioni dove la Legge regionale sul “piano casa” è stata approvata, con l’esclusione dell’Abruzzo, del Molise e della Campania, è già possibile da parte degli operatori presentare le domande finalizzate alla realizzazione degli interventi di ampliamento degli edifici o di demolizione e ricostruzione nel rispetto dei vincoli urbanistici e paesaggistici imposti sul territorio ed in ragione dei premi di cubatura fissati. Tra le regioni che mancano all’appello con il “piano casa” c’è la Sicilia, ma nella Regione l’approvazione del relativo disegno di Legge dovrebbe avvenire a giorni.
L’Ance, intanto, sottolinea una novità nella provincia di Bolzano, dove è stato eliminato il limite temporale del 31 dicembre del 2010 per dare avvio ai lavori, il che significa che gli incentivi messi a punto per il rilancio dell’edilizia da una apposita delibera provinciale risultano essere fruibili in via permanente. In Valle d’Aosta, invece, una delibera dello scorso 18 dicembre 2009 introduce maggiori riduzioni per il contributo di costruzione nei casi in cui per la realizzazione degli interventi venga fatto largo uso delle tecniche di edilizia sostenibile; sugli oneri concessori, inoltre, sempre in Valle d’Aosta è possibile fruire dell’esenzione piena nel caso in cui si proceda integralmente alla rimozione degli elementi in amianto.