Dopo l’ok da parte della Giunta capitolina, anche il Consiglio Comunale ha approvato il “Piano Casa”, grazie al quale potranno aumentare sul territorio le case popolari ed anche gli appartamenti a basso costo tramite l’adozione a Roma del cosiddetto “housing sociale“. A questo punto potranno partire i relativi Bandi che, per quanto riguarda l’housing sociale, possono prevedere sia la vendita a prezzo convenzionato, sia l’affitto per un periodo pari ad almeno 25 anni. Per quanto riguarda il canone di locazione, questo, per fissare le idee, è pari a circa 430 euro mensili per appartamenti con accessori ed angolo cottura, due bagni, il soggiorno ed altre due camere.
La formula prevede altresì la stipula di un patto di futura vendita o di riscatto, ma in caso di mancato esercizio dell’opzione l’inquilino potrà rimanere in affitto con canone sociale. In linea con il modello dell’housing sociale, gli alloggi sono riservati a fasce della popolazione più deboli e disagiate e comunque in oggettivo stato di bisogno.
Vi rientrano, ad esempio, le famiglie su cui pende uno sfratto esecutivo, studenti fuori sede, anziani e giovani coppie a basso reddito. L’accesso è garantito, rispettando i requisiti, anche agli immigrati regolarmente residenti sul territorio, che hanno un basso reddito, e che hanno maturato almeno cinque anni di residenza nella stessa regione oppure dieci complessivi su tutto il territorio nazionale.
Per quanto riguarda invece le case “Erp”, di edilizia residenziale pubblica, il 5% di queste sarà riservato alle Forze di Polizia ed alle Forze Armate. Nel complesso il piano di case Erp prevede anche la realizzazione di quasi 300 alloggi che, frutto di individuazione con una delibera del 2006, derivano da un aumento, per quel che riguarda i piani di zona, della densità edificabile. Attraverso bandi di evidenza pubblica, inoltre, il piano di case Erp prevede anche il cambio della destinazione d’uso dei fabbricati che attualmente sono ad uso non residenziale.