Anche i mutuatari con le Banche del Gruppo Bipiemme possono aderire, avendone i requisiti, alla moratoria sui mutui delle famiglie. La Banca Popolare di Milano ha infatti aderito al protocollo d’intesa ABI – Consumatori che permette di sospendere il pagamento della rata del mutuo per un periodo pari a massimi dodici mesi in concomitanza di specifici eventi che comportano a carico del nucleo familiare una perdita di quote di reddito.
Sono ammessi alla moratoria i finanziamenti immobiliari per l’acquisto, la ristrutturazione o la costruzione della prima casa ad uso residenziale; non c’è alcun vincolo sul tasso del mutuo su cui applicare la moratoria, ragion per cui il finanziamento immobiliare può essere indifferentemente a tasso fisso, variabile oppure misto. Il reddito del mutuatario che richiede il mutuo non deve superare annualmente i 40 mila euro, e l’importo originario del mutuo non deve essere superiore al livello dei 150 mila euro.
Banca Popolare di Milano precisa inoltre che dal beneficio della moratoria sono comunque inclusi i mutui che sono stato oggetto di rinegoziazione, surroga, accollo e cartolarizzazione. I mutuatari che hanno un finanziamento immobiliare contratto con una delle Banche del Gruppo Bipiemme dovranno presentare l’istanza di moratoria a partire dall’1 febbraio 2010 e fino e non oltre il 31 gennaio del 2011 a valere su eventi sfavorevoli che si sono verificati dall’1 gennaio del 2009 al 31 dicembre del corrente anno.
Nella moratoria rientrano anche quei mutui per i quali le famiglie sono in arretrato con il pagamento delle rate, ovverosia insolventi, ma a patto che all’atto della presentazione della domanda l’insolvenza non sia superiore ai 180 giorni consecutivi. Gli eventi sfavorevoli che permettono di accedere alla moratoria riguardano la perdita del posto di lavoro, il decesso di uno dei mutuatari, la cassa integrazione, oppure l’insorgere in uno dei mutuatari di condizioni di non autosufficienza. Il rispetto di almeno uno di questi requisiti dovrà essere certificato attraverso, ad esempio, il certificato di morte, dichiarazione del datore di lavoro o lettera di licenziamento.