Uno studio condotto dalla Lender Processing Services Inc. rivela che i proprietari immobiliari vedono la propria casa avviarsi lungo la strada dell’azione esecutiva dopo 611 giorni di morosità. Un arco temporale in continuo allungamento, che denota una sempre maggiore fatica da parte degli istituti bancari nel poter far valere i propri diritti di credito attraverso l’escussione della garanzia reale rappresentata dall’ipoteca sull’immobile.
Il dato pari a 611 giorni si dimostra nettamente in aumento rispetto ai 599 giorni del mese di luglio e, soprattutto, rispetto ai 478 giorni che furono riscontrati nello stesso periodo del mese di agosto dello scorso anno.
Ma quali sono le principali ragioni che sottostanno a una simile situazione? La ragione principale viene spiegata dagli stessi analisi della Lender Processing Services, che intervistati telefonicamente da Bloomberg affermano che negli Stati Uniti, in ambito di procedure pignoratizie, vi è un vero e proprio “collo di bottiglia” generato dallo straordinario numero di case che sono finite al centro di tali azioni di recupero del credito.
Il dato è inoltre il frutto di una media molto diversificata. Si tenga ad esempio in considerazione di come nello Stato di New York i giorni di morosità siano pari di solito a 767. Superiori, di gran lunga, alla media, sono anche i dati relativi alla Florida (757 giorni), al New Jersey (708), alle Hawaii (6 81) e a Wahington (676). Le medie giornaliere più brevi si trovano invece nel Wyoming (398 giorni).
Considerato che nuove procedure pignoratizie sono in fase di partenza, e che la situazione del mercato finanziario immobiliare è tutt’altro che in ripresa, è altresì probabile che il dato temporale possa subire nuovi e improvvisi incrementi nel corso delle prossime settimane e, probabilmente, fino alla fine dell’anno in corso. Ancora più incertezza vi è invece sul fronte delle previsioni datate 2012.