In materia di politiche abitative è necessario che l’attuale Governo in carica convochi un tavolo di confronto e di concertazione. E’ questa, in estrema sintesi, la posizione dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani nell’ambito del Forum permanente ANCI riunitosi nei giorni scorsi proprio presso la sede dell’Associazione in presenza di Assoimmobiliare, Federcasa, Federcasa Confsal, Sunia, Confedilizia, Uniat, Unione Inquilini, Federproprietà, Spi-Cgil, Unioncasa, Uppi, Federabitazione Confcooperative, Appc, Uil, Ance, Uniat e Cgil.
Secondo quanto dichiarato dal delegato ANCI alle politiche abitative, nonché nuovo coordinatore del Forum permanente sulle politiche abitative, Claudio Fantoni, occorre che il Tavolo di confronto venga sfruttato in maniera proficua per le discussioni inerenti il federalismo municipale, e contestualmente anche per introdurre delle misure idonee che permettano nel nostro Paese l’incentivazione del contratto d’affitto attraverso il cosiddetto canale concordato.
A fronte dell’incentivazione a questa tipologia di contratto di locazione, secondo Claudio Fantoni devono essere introdotte, assieme al vantaggio per l’inquilino di pagare un affitto ridotto, anche delle agevolazioni per i proprietari di immobili in caso di morosità oppure in caso di danni agli alloggi che sono stati affittati.
Tutto ciò, in accordo con quanto riporta il Sindacato Unitario Inquilini ed Assegnatari (Sunia) attraverso il proprio sito Internet, in virtù del fatto che allo stato attuale gli strumenti di aiuto a disposizione risultano essere inefficaci o compromessi al fine di garantire un alloggio decoroso dove vivere alle fasce più deboli della popolazione. In particolare, viene posto l’accento sul fatto che allo stato attuale le risorse finalizzate alla realizzazione di alloggi pubblici sono assenti; e lo stesso dicasi anche per i fondi statali, insufficienti, a sostegno del pagamento del canone di locazione proprio a favore di quei nuclei familiari meno abbienti che anche a causa della crisi finanziaria ed economica, che ha portato nuove precarietà e tanta disoccupazione, non riescono più a pagare il canone di affitto in virtù del crollo del reddito familiare.