Secondo quanto reso noto dall’Ance, nel recente incontro denominato “Una fiscalità immobiliare per lo sviluppo delle città”, il prelievo fiscale sugli immobili – come riformato dalla recente introduzione dell’imposta municipale unica – dovrebbe raggiungere quest’anno i 55 miliardi di euro l’anno, giungendo addirittura ai 58 miliardi di euro se si darà seguito all’incremento di due punti delle aliquote Iva.
Risultano pertanto essere “prioritarie delle misure di riordino della fiscalità immobiliare” – dichiara il presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, perchè se il fisco “colpisce la produzione, la compravendita e il possesso degli immobili, la riforma del sistema fiscale vigente diventa l’occasione giusta per il riordino di un settore particolare dell’industria, come quello delle costruzioni, a cui deve corrispondere una altrettanta particolare disciplina fiscale”.
Per l’associazione dei costruttori, la proprità sarà quella di alleggerire il costo fiscale di acquisto delle materie prime, che grava sulla fase iniziale di produzione, e che assumerebbe livelli definiti “esproriativi” dall’Ance. A tal fine è stata proposta la piena deducibilità degli interessi passivi relativi ai beni merce, dall’acquisto dell’area fino ai 5 anni successivi all’ultimazione dei lavori, e l’esclusione della responsabilità fini dell’imposta sul valore aggiunto, il rinvio dell’efficacia all’emanazione di un decreto attuativo e l’esclusione preventiva del patrimonio del responsabile effettivo all’inadempimento.
Buzzetti propone inoltre l’estensione della detrazione del 50% per gli interventi di demolizione e di ricostruzione con aumento della volumetria, l’acquisto di fabbricati ristrutturati da imprese di costruzione oltre i 6 mesi successivi all’ultimazione dei lavori, la rimodulazione della detrazione del 55%, premiando così gli interventi più incisivi, e il blocco all’aumento delle aliquote IVA.
Continueremo, come sempre, a monitorare l’andamento del settore, aggiornandovi sull’evoluzione della pressione fiscale sul mercato degli immobili, consolidando o meno le stime effettuate dall’Ance, che ci sembrano piuttosto attendibili per l’anno in corso.