Come ogni anno, la Fiaip (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) ha diramato il proprio report analitico su quanto avverrà nel corso dell’anno. Un report che fotografa una situazione piuttosto debole e precaria del mercato immobiliare tricolore, soprattutto in relazione al comparto residenziale urbano. L’unico segmento di mercato che sembra potersi sottrarre alla crisi è, ancora una volta, quello delle locazioni.
Pertanto, se il 2011 si è chiuso con risultati deludenti, anche i primi trimestri del 2012 dovrebbero garantire – purtroppo – la naturale prosecuzione del trend, con ciò che potrebbe conseguirne in termini di ulteriore chiusura d’anno con segno negativo. Solamente nel secondo semestre vengono infatti auspicati timidi segnali di ripresa, comunque incapaci di invertire la tendenza e compensare le perdite della prima parte dell’anno.
Ma quali le ragioni di questo nuovo calo? Secondo il presidente del Centro Studi Fiaip, Mario Condò de Satriano, “il mercato immobiliare nel 2011 ha senz’altro risentito dell’impennata tra lo spread tra titoli italiani e titoli tedeschi. Questo ha dato luogo ad una tempesta finanziaria che ha prodotto il brusco innalzamento del costo del funding, ponendo ancora gli istituti di credito in una posizione di difesa, e generando, nuovamente, una stretta creditizia che, dopo essersi allentata nel 20101, ha privato la domanda del suo fondamentale sostegno già dal secondo semestre del 2011.
“Inoltre, il mercato immobiliare” – prosegue il presdiente del Centro Studi – “risente dei timori sulla tenuta della moneta unica, delle ridotte capacità di risparmio delle famiglie e, in special modo, è stato influenzato dall’elemento psicologico negativo acuitosi nel terzo trimestre del 2011 con l’introduzione dell’IMU e la paventata revisione del sistema catastale: tutti questi fattori hanno fortemente influenzato la tendenza ribassista”.
Altri trimestri difficili, pertanto, per gli operatori di settore. Con la speranza che la seconda parte dell’anno possa caratterizzarsi per elementi di osservazione meno aspri.