Tecnocasa ha formulato qualche interessante previsione su cosa potrebbe accadere al mercato immobiliare nell’ultima parte dell’anno. Previsioni che si accompagnano alla recente pubblicazione del report sul primo semestre 2012, nel quale uno dei principali operatori immobiliari italiani cerca di anticipare le tendenze che contraddistingueranno le evoluzioni del mercato durante gli ultimi mesi che ci separano dal 2013. Ecco le principali valutazioni effettuate da Tecnocasa, espresse per voce dell’Ufficio Studi dell’operatore.
“Riteniamo che entro l’anno i prezzi nelle grandi città potranno registrare un’oscillazione compresa tra -9% e -7% (previsione su base nominale e quindi al lordo dell’inflazione) e che le compravendite residenziali potrebbero scendere a quota 500mila” – sottolinea Fabiana Megliola, a capo dell’ufficio studi, le cui dichiarazioni sono state riportate da uno speciale de Il Sole 24 Ore.
“Molti i fattori che influenzeranno il mercato residenziale, ingessato da una domanda abitativa in netta diminuzione” – viene evidenziato sul magazine Casa 24, dello stesso quotidiano economico finanziario – “Tra le variabili in grado di determinare le scelte dei potenziali acquirenti ci sono sicuramente la situazione economica del Paese, ma ancora più le decisioni delle banche in materia di erogazione del credito e il grado di fiducia sulla ripresa. Non dimentichiamo che proprio le banche, da un lato con una stretta creditizia molto netta e dall’altro con la scelta di non svalutare i patrimoni immobiliari in loro possesso sotto forma di crediti in sofferenza, hanno di fatto ingessato il mercato immobiliare nel suo complesso”.
La correzione, aggiunge poi il report Tecnocasa, sarebbe stata significativa soprattutto nelle grandi città e nell’hinterland, che avrebbero fatto segnare una diminuzione più sensibile dei valori, rispettivamente con -5,4% e -5,3%. A seguire i capoluoghi di provincia con un calo del 4,4%. A Milano la diminuzione dei prezzi meno accentuata, con una flessione del 2,8 per cento, mentre le abitazioni romane hanno perso il 5,3 per cento loro valore.
Torneremo sull’argomento anche nel corso delle prossime settimane.