L’immobiliare italiano è caduto in una profonda crisi pluriennale. Ma in che modo il real estate della Penisola potrà uscire dalla crisi? E, ancora quando avverrà la tanto attesa emersione dalle difficoltà consolidate? A parlare apertamente di questo e tanto altro, in una recentissima intervista condotta da Il Sole 24 Ore, è stato Massimo Mazzi, fondatore, socio e presidente di Redilco Re, parte del Comitato scientifico di Eire e, sicuramente, uno degli opinion leader di maggiore autorevolezza.
Ma dove, dunque, trovare uno spunto di ripartenza del mattone italiano? “Visto che le industrie sono merce sempre più rara” – ha esordito Mazzi nella recente intervista sopra appena introdotta – “bisogna pensare, per quanto riguarda l’Italia, al turismo, all’arte e alla cultura in via prioritaria: se girano questi tre settori, di conseguenza, si rimettono in moto i servizi e anche l’immobiliare”.
Una sentenza, pertanto, quella dell’immobiliare italiano nel segmento industriale. “Secondo me lo sviluppo infrastrutturale oggi dobbiamo lasciarlo perdere” – conferma infatti Mazzi – ”perchè non siamo un Paese abbastanza ricco e perchè i gap del passato sono difficilmente recuperabili, basti pensare allo scarso sviluppo del trasporto merci su rotaia. A livello invece di miglioramento del territorio la logistica migliora di sicuro la qualità. È vero: mancheranno tante infrastrutture ma insediamenti moderni di logistica contribuiscono a migliorare il traffico, la viabilità in senso generale e, di conseguenza, alla qualità della vita e al risparmio energetico. Bisogna invece lavorare ancora molto a livello di edifici”.
► COMPRAVENDITE IMMOBILI 2011 – DATI ISTAT
Dove, dunque, andare a pescare risorse di interesse? “Mi riferisco alle energie rinnovabili. Su grandi coperture può voler dire fare tanto fotovoltaico. Strada che noi, in Redilco, stiamo percorrendo e non solo per il fotovoltaico, ma anche per le tecniche costruttive e i materiali” – ha concluso Mazzi.