Anche se qui sul nostro sito ci concentriamo prevalentemente su ciò che accade a casa nostra, non disdegniamo i periodici approfondimenti su quanto invece succede sui principali mercati immobiliari internazionali. Torniamo oggi a parlare del real estate francese, che più volte abbiamo commentato in maniera positiva per quanto concerneva le quotazioni e le compravendite in corso a Parigi, e che ora genera negli osservatori un minimo di preoccupazione circa la tenuta delle basi fondamentali sul breve e medio termine.
Secondo quanto infatti affermano diverse analisi riportate nelle ultime ore, la mancanza di fiducia nell’economia locale e internazionale, oltre a instabili capacità di spendita, stanno conducendo il mercato immobiliare francese verso una strada piuttosto buia e, di conseguenza, gli istituti di credito principali finanziatori del real estate transalpino in una condizione di forte incertezza finanziaria.
Il nome che salta maggiormente all’occhio è quello della Caisse Centrale du Credit Immobilier de France, che insieme a CIF Euromortgage, fa parte della Credit Immobilier de France Development, un istituto di credito specializzato nei mutui immobiliari in Francia, con prestiti per circa 33 miliardi di dollari, pari a quasi il 4% dell’intero mercato. Si parla, di conseguenza, di un intervento del governo francese che potrebbe addirittura nazionalizzare la Cassa o, in alternativa, stimolare la presenza di un concorrente, che potrebbe essere interessato a rilevare gli asset.
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Alla base di tutto ciò, anche qualche scricchiolio nel mercato immobiliare francese, che potrebbe aprire interessanti scenari per gli investitori che decidessero di scommettere sul ribasso delle quotazioni nel real estate transalpino o, in alternativa, acquistare sull’economia reale con compravendite di seconde case nel mercato transalpino, quando i valori di riferimento del mercato dovessero effettivamente scendere in misura significativa.
Vi terremo informati, nei prossimi mesi, sull’evoluzione di questo scenario che sembra accomunare, almeno in tale segmento, la Francia a buona parte del resto d’Europa.