I prezzi delle case nelle grandi città sono calati ancora durante la recente estate 2012. A sostenerlo è uno studio condotto da Tecnocasa, che nel corso dell’ultima conferenza stampa sull’andamento del mercato immobiliare italiano ha evidenziato come il contesto si stia caratterizzando con una flessione della domanda e con un incremento dell’offerta, a maturazione di un gap commerciale già di per sé piuttosto evidente. Cerchiamo allora di trarre qualche linea guida nella proposizione di una fotografia sull’immobiliare italiano.
“A luglio 2012” – afferma borsaitaliana.it sintetizzando le considerazioni cui è giunto l’Ufficio Studi di Tecnocasa – “secondo i dati, i tempi di vendita nelle grandi città si sono attestati a 191 giorni, nell’hinterland delle grandi città a 217 e nei capoluoghi di provincia a 219 giorni. Per quanto riguarda l’andamento dei prezzi, sono state le grandi città e il loro hinterland ad evidenziare la diminuzione più sensibile dei valori, rispettivamente con -5,4% e -5,3%. A seguire i capoluoghi di provincia con -4,4%”.
E nelle grandi città? Nelle metropoli italiane, “i ribassi più accentuati si sono registrati a Bari con -8,2% e Bologna con -8,0%. Milano è stata la città dove la diminuzione dei prezzi è stata meno accentuata (-2,8%) mentre le abitazioni della capitale perdono il 5,3%. L’analisi per aree geografiche evidenzia una contrazione maggiore nelle città del sud Italia (-4,9%), seguite da quelle del centro Italia (-4,7%) e da quelle del nord Italia (-3,8%). Nel sud Italia, in modo particolare, abbiamo notato che è stata la difficoltà di accesso al credito e l’ottenimento di mutui di basso importo a determinare una contrazione dei valori degli immobili”.
Per quanto concerne le caratteristiche abitative, sono quelle di qualità medio bassa a subire gli sconti più importanti rispetto al prezzo iniziale richiesto dai venditori. Infine, Tecnocasa rileva come il 72,4% delle compravendite ha riguardato l’abitazione principale, seguito dal 23,4% per uso investimento e dal 4,2% di casa vacanza.