I prezzi delle nuove case vendute nel mercato immobiliare cinese, con particolare riferimento a tutte le prime 70 aree metropolitane del Paese, è cresciuto per la prima volta durante il corso dell’anno, sminuendo pertanto le capacità dei provvedimenti del governo di porre un freno all’incredibile crescita dei valori immobiliari commerciali nel più popoloso Paese asiatico.
I prezzi sono infatti aumentati in tutte le aree metropolitane oggetto dell’indagine da parte delle autorità statistiche. Si tratta di un evento piuttosto particolare, visto e considerato che nel corso degli scorsi mesi, ben più di qualche eccezione aveva contribuito a infrangere l’omogeneità del dato, pubblicato periodicamente a Beijing.
Proprio nella capitale i prezzi sono cresciuti di 1,9 punti percentuali rispetto a un anno fa, mentre a Shanghai, vero e polo economico finanziario della nazionale, l’incremento è stato di 2,8 punti percentuali. I prezzi delle nuove case sono complessivamente cresciuti in 67 città su 70 durante la prima metà dell’anno, mentre nel mese di luglio – contrariamente alla già ricordata omogeneità del successivo agosto – l’incremento aveva riguardato 68 aree su 70.
Tra gli incrementi più rilevanti si evidenza soprattutto quello di Nanchang, che tra le 70 città oggetto di monitoraggio ha conseguito l’incremento maggiore, con uno sviluppo dei valori commerciali abitativi superiore ai 9 punti percentuali. Decisamente forte è anche il trend di sviluppo dei prezzi delle case nella città occidentale di Urumqi, dove i prezzi abitativi sono cresciuti di 8,8 punti percentuali.
Secondo un sondaggio compiuto dalla locale Banca Centrale, i prezzi immobiliari sarebbero troppo elevati per il 75,6% degli analisti. La proporzione di coloro che hanno in mente di acquistare una proprietà immobiliare nel corso del prossimo trimestre è intanto calata di 0,4 punti percentuali al 14,2%, come segnalato da un altro sondaggio recentemente pubblicato all’interno dei confini cinesi.