I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo della Cina, nel mese di gennaio, hanno fatto registrsare la loro prestazione peggiore da un anno a questa parte. Stando a quanto afferma l’Autorità Statistica centrale del Paese asiatico, infatti, nessuna delle 70 aree metropolitane monitorate con costanza dal governo avrebbe fatto riscontrare un incremento dei valori commerciali delle case rispetto al parametro temporale di riferimento, come risultato degli sforzi compiuti dal premier Wen Jiabao per evitare la formazione di una pericolosa bolla speculativa sul comparto real estate.
I prezzi di 47 delle 70 aree metropolitane oggetto di indagine sono addirittura calati in maniera più o meno vistosa, mentre le rimanenti 23 aree hanno matenuto i valori che avevano consolidato nel precedente mese di dicembre. I prezzi delle nuove case nelle quattro metropoli più importanti del Paese (Beijing, Shanghai, Shenzhen e Guangzhou) sono invece calati per il quarto mese consecutivo.
Come preannunciato poche righe fa, il risultato tracciato dall’Autorità Statistica nazionale sembra essere la naturale conseguenza degli sforzi compiuti dal governo cinese per cercare di scoraggiare la crescita vertiginosa dei valori immobiliari: abbassamento del loan-to-value massimo richiedibile, e nuove restrizioni amministrative all’acquisto di case in 40 città, sono solamente alcune delle leve mosse da Wen Jiabao per ottenere gli attuali risultati.
Stando ai principali osservatori di mercato, lo scenario dei prezzi calanti dovrebbe rafforzarsi nel corso dei prossimi mesi, preannunciando pertanto il congelamento di una linea decrescente nell’andamento dei valori di mercato, che continuerà (almeno) fino a quando il governo di Wen Jiabao non deciderà di allentare la morsa e il controllo sul trend degli stessi prezzi. Difficilmente, tuttavia, il 2012 potrà assistere a un’inversione di tendenza di quello che è divenuto con rapidità uno dei mercati immobiliari più importanti del mondo.