Rightmove registra un lieve incremento dei prezzi delle proprietà immobiliari nel Regno Unito.
Rightmove Plc ha da poco pubblicato un interessante approfondimento che dimostra come nel Regno Unito i prezzi delle proprietà immobiliari nel Regno Unito stiano lentamente progredendo verso un significativo incremento: secondo il portale di consulenza, quanto sopra è dovuto a delle ristrettezze tra le fila dell’offerta, cui corrisponde una domanda che si sta dimostrando più dinamica del previsto.
E così, durante il periodo considerato, il sito web di uno dei principali operatori informativi del settore sostiene che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo in Galles e in Inghilterra siano cresciuti dello 0,4% rispetto al mese di dicembre del 2009, per un importo in valori assoluti pari a 222.261 sterline, equivalente – al cambio attuale – a circa 363 mila dollari.
Rispetto allo scorso anno, i prezzi medi per lo stesso mese sono maggiori del 4,1%, mentre rimangono inferiori dell’8,3% rispetto al picco massimo toccato nel lontano mese di maggio del 2008.
Ma a cosa si deve questa relativa carenza nell’offerta immobiliare abitativa? Secondo quanto sostiene Rightmove Plc, la determinante principale è da ricercarsi nello scenario economico globale non ottimale, e dalle politiche creditizie degli istituti di credito locali non eccessivamente propensi ad allargare le maglie in tema di concessione di finanziamenti ipotecari. Di conseguenza, i venditori immobiliari preferirebbero rinviare le operazioni di cessione delle proprie proprietà abitative, attendendo tempi più propensi per concludere in maniera conveniente la transazione.
Per Rightmove Plc, ad ogni modo, con il passare dei mesi la propensione a ingrossare le fila dell’offerta immobiliare dovrebbe farsi più significativa, rendendo pertanto meno corposo il gap che attualmente separa le richieste dalle proposte. Come spesso accade, anche in questo caso le considerazioni del portale web sembrano però essere dipendenti principalmente dallo scenario evolutivo del mercato del lavoro, con un tasso di disoccupazione stimato ancora in crescita nel breve termine, che potrebbe contenere la ripresa della domanda immobiliare.