Secondo quanto affermato dall’Ance, il mercato immobiliare di Sondrio starebbe affrontando il periodo di crisi con una profonda debolezza degli affari. Dal 2006 ad oggi, infatti, il controvalore delle transazioni concluse all’interno del real estate dell’area urbana sarebbe crollato di circa 25 punti percentuali, aprendo un vero e proprio bacino di allarme nei confronti del settore, con la richiesta espressa di sostegni che possano permettere alle famiglie di riavvicinarsi al mondo del mattone, superando gli ostacoli del credit crunch bancario.
L’Associazione Nazionale dei costruttori edili di Sondrio sottolinea infatti, per voce del proprio presidente provinciale Gian Maria Castelli, come il mercato immobiliare residenziale sta attraversando un periodo di forte selettività, con una flessione delle compravendite davvero significativo, e una conseguente instabilità dei prezzi delle case, che stanno subendo enormi pressioni al ribasso.
“Per il non residenziale la depressione è in atto da un periodo temporale ancora più lungo” – prosegue Castelli – “specie per gli esercizi commerciali di piccola superficie che presentano un’offerta sostenuta a fronte di una domanda più contenuta e caratterizzata da importanti discontinuità legate alle dinamiche economiche più generali. Un dato che merita una spiegazione è quello relativo alle compravendite nel solo capoluogo che nel 2011 evidenzia un +5,4% ma che nella realtà si traduce in un aumento di sole 4 compravendite (247 nel 2011 contro le 243 del 2010)”.
► MERCATO IMMOBILIARE ITALIANO: I PREZZI NELLE GRANDI METROPOLI
Se da Sondrio ci si sposta in provincia, le variazioni non sono certamente meno gravi. “I numeri in gioco sono esigui e limitati a casi individuali non riconoscibili a livello generale tali da non esprimere concrete tendenze consolidate” – aggiunge Castelli.
Ma cosa fare, dunque, per invertire la tendenza? La soluzione potrebbe essere quella di prevedere degli incentivi nei confronti delle famiglie. “Attenzione però” – conclude il presidente – “a non incentrare politiche della casa solo o prevalentemente su questi fenomeni perché potrebbe portare a deduzioni fuorvianti. Più significativo potrebbe risultare, invece, il discorso del sostegno alle famiglie con adeguate politiche di accesso al credito, vuoi per l’acquisto che per forme di affitto con riscatto, che potrebbe ridare vitalità al mercato immobiliare agevolando il collocamento dello stock di edilizia realizzata che oggi non intercetta la corrispondente domanda di casa”.