Nonostante qualche lieve segnale di miglioramento, l’analisi compiuta da S&P / Case – Shiller non sembra lasciare molti aspetti positivi all’andamento del mercato immobiliare statunitense. Un andamento che è stato seriamente negativo anche nel corso del mese di settembre, con i prezzi delle proprietà residenziali che hanno subito una contrazione peggiore delle attese durante il nono mese dell’anno, mostrando così un evidente prolungamento delle difficoltà locali di mercato.
L’indice di riferimento dovrebbe infatti esser calato in maniera piuttosto significativa nelle 20 principali aree metropolitane della nazione, con una contrazione di 3,6 punti percentuali rispetto allo stesso mese del 2010, dopo un decremento di 3,8 punti percentuali nel corso del mese di agosto, su base annua. La media degli economisti e degli osservatori americani era di una diminuzione non superiore ai 3 punti percentuali, mostrando così una netta delusione per quanto realizzatosi in maniera concreta.
Le motivazioni alla base di questo deteriorato andamento del real estate americano sono molto note, e i lettori di IoComproCasa le avranno già bene a mente: il tasso di disoccupazione intorno ai 9 punti percentuali, le ristrettezze creditizie da parte delle banche, e l’andamento significativamente pressante dei pignoramenti, stanno costringendo la domanda ad un trend non certo ottimale.
Ma quali sono gli ultimi aggiornamenti per il prosieguo del mercato immobiliare nordamericano? La Wells Fargo Securities sostiene che il calo dei prezzi delle case proseguirà fino ad almeno la metà del prossimo 2012, a causa di una sovrabbondanza delle case non nuove offerte sul mercato immobiliare, e a causa degli elevati volumi di pignoramenti, che trascineranno al ribasso i prezzi delle proprietà abitative.
Tra le città meno colpite dal crollo dei prezzi, Washington, New York e Portland, le uniche aree metropolitane con un andamento in lieve controtendenza rispetto alla media riscontrata dall’indice S&P / Case – Shiller.