Secondo quanto comunica una recentissima ricerca condotta da Moody’s Investors Service, i prezzi delle proprietà immobiliari commerciali nel mercato immobiliare statunitense sarebbero diminuiti del 3,7% durante il mese di aprile, a causa dell’allargamento dell’offerta di settore, a sua volta generata dalla presenza di un significativo ammontare di case pignorate e oggetto di procedimenti di espropriazioni.
L’indice di riferimento calcolato da Moody’s è così calato del 3,7% rispetto al mese di marzo, e del 13% rispetto all’anno precedente, con valori pari a quelli di dicembre 2000, e inferiori al 49% rispetto al picco massimo di settore toccato nell’ottobre del 2007. Numeri particolarmente indicativi, che sono stati confermati dalla società di ricerca sul proprio sito web, in un comunicato stampa datato pochi giorni fa.
L’indice Moody’s, che misura il trend nazionale dei prezzi immobiliari commerciali, è così diminuito per la quinta volta consecutiva su base mensile. Interessante è tuttavia notare come si è distribuita la domanda di settore (considerando che l’offerta è più omogenea), che si è concentrata soprattutto nelle aree metropolitane di New York e Washington, evidentemente valutate a minor rischio di crisi dei valori.
Moody’s ricorda inoltre che quasi il 30% delle transazioni immobiliari commerciali compiutesi nel mese di aprile avrebbe riguardato proprietà oggetto di pignoramento. Il mese di aprile è pertanto il 17mo mese consecutivo in cui la fetta di transazioni ad oggetto di beni espropriati ha superato il 20%, rilevando un consolidarsi di tale determinante negativa sull’influenza dei valori di mercato delle proprietà immobiliari commerciali.
Secondo quanto afferma la CoStar Group, inoltre, i prezzi delle proprietà immobiliari a solo scopo di investimento sarebbe diminuito del 5,3% ad aprile rispetto al mese precedente, con una contrazione del 44% rispetto ai picchi massimi storici che il mercato immobiliare statunitense aveva riscontrato nel corso del mese di ottobre di quattro anni fa.