Il mercato immobiliare di Singapore non garantirà grandi sorprese da qui a fine anno. A sostenerlo sono le principali compagnie di consulenza di quanto avviene nel real estate asiatico, che in maniera quasi omogenea hanno espresso tali valutazioni dopo aver esaminato con attenzione gli ultimi dati statistici consuntivi dell’Indice NUS Singapore Residential Price, aggiornato al mese di luglio dell’anno in corso.
L’indice mostra un incremento su base mensile che è solamente di 0,2 punti percentuali. Un rallentamento molto evidente della crescita dei prezzi immobiliari, che è reso tanto più significativo a causa della incertezza globale che ruota intorno alle difficoltà economiche statunitensi, e alla crisi del debito europeo, che dalla Grecia si sta allargando rapidamente anche a Paesi economicamente più maturi.
Alla luce di quanto sopra, la Chesterton Suntec International ritiene che lo stretto collegamento tra l’andamento dei valori commerciali abitativi di Singapore e la crisi internazionale sia consolidata anche nel prossimo futuro. Pertanto, visto e considerato che non ci si attende alcuna evoluzione positiva dalla crisi internazionale, è probabile che i prezzi della macro area possano rimanere sugli attuali livelli di stabilità.
La società di analisi ribadisce altresì che Singapore, come altre aree in Asia – ad esempio Hong Kong, è un mercato immobiliare “ad alto rischio” durante le fasi di crisi economica occidentali. Ad ogni modo, nel medio termine le opportunità di redditività elevata per un investimento immobiliare nella zona sembrano essere quasi certe.
Gli investitori internazionali di riferimento sembrano infatti pronti a scommettere su una ripresa del mercato immobiliare di Singapore e dei suoi prezzi delle case, con un tasso di remunerazione sul capitale investito che dovrebbe aggirarsi tra il 10% e il 15% nel corso dei prossimi cinque anni, dimostrando in tal modo una scelta di impiego piuttosto consigliabile.