Comprare la prima casa per gli europei è diventata una missione sempre più difficile, o comunque questa è la loro percezione. I tassi dei mutui sono in discesa nel Vecchio Contienente e ben 4 europei su 5 pensano che sia impossibile sostenere le spese di un nuovo acquisto.
Lo dice una ricerca di ING e Ipsos (riportata da Immobiliare.it) che hanno intervistato 15mila persone connesse in rete e residenti in 15 Paesi dell’Unione Europea. Dallo studio è emerso che la sensazione di non poter sostenere l’acquisto accomuna un numero di persone maggiore rispetto allo scorso anno:
Secondo il sondaggio, oltre la metà degli intervistati di età compresa tra i 25 e i 34 anni vede il mattone solo come una forma di investimento; ma i giovani non sono gli unici a pensare che il mercato immobiliare sia diventato sempre più inaccessibile, visto che questa percezione è condivisa dagli utenti fino ai 55 anni.
La maggior parte degli utenti che ha risposto alle domande considera i prezzi delle case ancora troppo elevati e per il 72% di loro soltanto un ulteriore ribasso dei costi richiesti potrebbe giovare alla società, pensiero condiviso perfino da due proprietari di immobili su tre (69%).
Sembra proprio che il mattone abbia perso parte del suo fascino nei Paesi europei e non è più il settore in cui si pensa di investire il proprio capitale (44%). Secondo l’analisi di ING ci sono delle differenze tra i cittadini che risiedono nei Paesi del Nord Europa e quelli che, invece, vivono nelle zone del Sud. Per i primi, infatti, è attesa una ripresa del settore immobiliare, cosa a cui invece non auspicano nei Paesi meridionali.
Quella che si è evoluta in positivo rispetto allo scorso anno è l’aspettativa sui prezzi: il 56% (nel 2014 erano il 53%) crede infatti che entro quest’anno i valori torneranno a crescere. A pensarla così sono soprattutto gli abitanti di Gran Bretagna, Austria, Paesi Bassi, Lussemburgo, Turchia e Germania. Sono in pochi invece i cittadini di Francia,Italia e Polonia che si aspettano una risalita dei prezzi del mattone. Neutri, di contro, rimangono gli spagnoli: il 49% si aspetta un’inversione di tendenza per quello che riguarda gli immobili, numero comunque in rialzo rispetto al 35% dello scorso anno.