A quanto ammonta il rincaro della rata del mutuo con il recente aumento dei tassi di interesse da parte della Bce, la Banca centrale europea? Ebbene, in accordo con quanto dichiarato a Idealista.it da Roberto Anedda di Mutui Online, il rincaro mensile ammonta in media a 15 euro su finanziamenti ipotecari di importo pari a 100 mila euro nel caso in cui il mutuo stesso non abbia già superato la metà della rata prevista. E allora, che fare? Meglio subire il rincaro oppure passare al tasso fisso? Ebbene, proprio Roberto Anedda di Mutui Online invita al passaggio al tasso fisso da parte di quelle famiglie potenzialmente più a rischio, ovverosia quelle per cui già questi “piccoli” rincari iniziano ad essere poco sostenibili. Questo perché la tendenza del costo del denaro in Europa, per i prossimi mesi, è attesa al rialzo.
Da qui ad un anno, si legge nell’intervista pubblicata su Idealista.it, sono attesi ulteriori incrementi dei tassi da parte della Banca centrale europea; queste manovre restrittive dovrebbero essere almeno due, con una tendenza destinata allo stesso modo a proseguire nell’anno 2012. Quindi, fermo restando che le decisioni devono essere consapevoli e ponderate, è bene che i mutuatari a tasso variabile, che in Italia sono oltre due milioni, valutino l’opportunità o meno di effettuare la scelta di rinegoziazione del tasso.
Ma come effettuare eventualmente tale operazione? Ebbene, nel complesso le soluzioni sono due. La prima è quella di rinegoziare la tipologia del tasso di interesse con la stessa banca dove il mutuo è stato acceso. E se la banca dovesse rifiutarsi, allora, a patto di non essere sul mutuo già insolventi, c’è la possibilità di cambiare istituto di credito avvalendosi della cosiddetta procedura di portabilità o surroga. Così come prevede la Legge, lo ricordiamo, la surroga è senza costi accessori, ovverosia non ci sono spese notarili, costi di perizia e di istruttoria, e si mantengono tutti i benefici fiscali acquisiti.