Per affrontare al meglio l’emergenza abitativa in Toscana, la Regione ha annunciato un bando regionale per il prossimo autunno che partirà con un ‘tesoretto’ di tredici milioni di euro ripartiti in tre segmenti: la metà della dotazione finanziaria sarà investita su operazioni di co-housing da realizzare in base alle tecniche della bioarchitettura e della bioedilizia per la costruzione o recupero di alloggi da destinare ad affitto a canone inferiore a quello di mercato. Un altro 25% sarà, invece, investito per i cosiddetti “alloggi di rotazione”, cioè case per coloro che vivono una condizione di disagio abitativo temporaneo; il restante 25% sarà previsto, infine, per l’autocostruzione o l’autorecupero.
Destinatari del bando saranno i Comuni che avranno la possibilità di mettere in campo sia progetti propri che progetti che dovessero arrivare da società di gestione del patrimonio pubblico, cooperative edilizie, imprese di costruzione o cooperative di produzione e lavoro. Il contributo regionale per il co-housing, ad esclusione delle eventuali spese che si dovessero rendere necessarie per l’acquisto di immobili o di aree edificabili, coprirà l’intero costo qualora l’opera sia a cura del Comune o del soggetto gestore Erp; qualora si trattasse di un privato, il sostegno arriverà al 40% dei costi. Il contributo regionale ai costi dell’intervento sarà totale anche per gli alloggi di rotazione per un importo massimo di un milione di euro, mentre per l’autocostruzione il contributo finanziario non andrà oltre i cinquemila euro dei costi di promozione, coordinamento e formazione, i diecimila euro per quelli di progettazione e i 25 mila euro per ogni alloggi realizzato. L’assessore al Welfare e alle Politiche per la casa della Regione Toscana Salvatore Allocca ha commentato:
Non abbiamo alloggi per far fronte a situazioni temporanee a costi contenuti. Sarebbe cruciale poter contare su un patrimonio che possa fare da polmone in attesa di trovare una sistemazione definitiva alle famiglie in difficoltà. Ci aspettiamo fasi ancora più fosche sotto il profilo degli sfratti per morosità. Nel 2009 sono stati 6400, l’85% dei quali per morosità. Se le previsioni saranno rispettate, rischiamo di avere dai 7 ai 10 mila sfratti esecutivi, una vera e propria emergenza sociale alla quale la Regione, soltanto con le proprie risorse, non sarà in grado di far fronte.