Regno Unito, una ricerca di Rightmove dimostra che gli abitanti d'oltre manica sono fiduciosi sulla crescita dei prezzi immobiliari.
Rightmove ha condotto un’interessante analisi sullo stato d’animo dei cittadini del Regno Unito: il responso è stato per certi versi sorprendente, e dimostra come gli abitanti dell’area siano particolarmente fiduciosi circa una ripresa dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo, che nel corso dei prossimi dodici mesi potrebbero crescere ad un ritmo sensibilmente superiore alle attese iniziali.
La società che ha curato il report è stata anche in grado di determinare le principali cause di questo atteggiamento da parte dei cittadini d’oltremanica: le motivazioni fondamentali sarebbero riconducibili da un lato a una prevista contrazione nell’offerta immobiliare e, dall’altro lato, a un altrettanto stimata ripresa economica; un mix che dovrebbe generare forti pressioni nei prezzi, che entro la fine del 2010 dovrebbero riprendere la strada del rialzo.
Il più importante sito web del real estate britannico ha rilevato che il 53% dei soggetti intervistati crederebbe che i prezzi medi degli appartamenti nel Regno Unito aumenteranno nel corso dell’anno; una proporzione davvero impressionante se considerata al misero 10% di ottimisti rilevati nel corso dell’anno precedente, quando i convinti di una pronta ripresa dei valori immobiliari erano una forte minoranza.
L’analisi di cui sopra – condotta su un campione di 32.771 persone, intervistate dal 4 al 18 gennaio 2010 – riporta anche alcune considerazioni a margine dei dati quantitativi rilevati. Tra queste, la presenza di alcune variabili in grado di influenzare sensibilmente il futuro a breve termine del mercato immobiliare britannico.
Secondo la stessa Rightmove, infatti, l’andamento dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo sarebbe riconducibile all’intervento di alcuni fattori molto rilevanti, in grado di determinare parzialmente il futuro dei valori immobiliari: all’interno di questa serie, il sito web ricorda i prossimi passi in materia di politica monetaria da parte della Bank of England, e l’andamento tendenziale del mercato del lavoro, con un tasso di disoccupazione previsto che finalmente sta tornando ad esser stimato in diminuzione.