Nel Regno Unito il clima di instabilità potrebbe influenzare la futura attività di concessione di finanziamenti immobiliari.
La Bank of England ha recentemente affermato che le banche inglesi sarebbero ben lontane dall’essere immuni dalle influenze negative potenzialmente determinate dalla crisi del debito di alcuni Paesi europei. Il riferimento più diretto sembra essere quello alla Grecia, dove gli istituti di credito britannici hanno compiuto diversi investimenti, ma non solo: a finire nell’ambito degli scenari della Bank of England è anche la Spagna, mentre Francia e Germania, i Paesi con cui le banche inglesi hanno le maggiori correlazioni, sembrano godere di un migliore stato di salute.
Insomma, stando alle considerazioni della massima istituzione monetaria locale, il pericolo risiederebbe soprattutto nella prossima necessità di rimpolpare la struttura patrimoniale delle stesse banche. La crisi del debito potrebbe incrementare il rischio di instabilità dell’intero sistema, inducendo gli istituti di credito a procedere nell’effettuazione di operazioni di aumento di capitale al fine di fronteggiare al meglio gli eventuali squilibri futuri.
Quanto sopra potrebbe però indurre le stesse banche a restringere ulteriormente le maglie creditizie. A farne le spese non solamente il credito al consumo, ma anche e soprattutto le attività di concessione di finanziamenti immobiliari per scopo acquisto casa, e gli stessi finanziamenti concessi per sostituire precedenti mutui in corso di ammortamento, che attualmente rappresentano una fetta significativa degli impieghi retail degli istituti di credito britannici.
E’ ben noto che il livello dei tassi di interesse applicati dagli istituti di credito del Regno Unito sulle operazioni di natura immobiliare sia storicamente piuttosto basso. Questo potrebbe rendere più conveniente l’effettuazione di operazioni di acquisto casa o di rifinanziamento.
Quanto sopra sta tuttavia incontrando una forte resistenza da parte delle politiche creditizie operative delle banche inglesi, che fin d’ora appaiono prudenti nel concedere finanziamenti immobiliari.
Una situazione che secondo alcuni analisti potrebbe addirittura inasprirsi nel corso dei prossimi mesi.