Secondo alcune recenti dichiarazioni di Blanchflower, la crisi del mercato immobiliare del Regno Unito pare non esser affatto finita.
La Banca Centrale inglese lancia un segnale di allarme: i prezzi delle proprietà immobiliari residenziali del Regno Unito potrebbero presto tornare in fase decrescente. Perché la crisi pare non esser affatto finita, e la recessione pronta a far sentire la sua pesante influenza sull’economia reale, dopo aver spaventato i mercati finanziari del Vecchio (e non solo) Continente.
David Blanchflower è stato d’altronde piuttosto chiaro, affermando nel corso degli scorsi giorni come l’economia reale subirà una probabile regressione, e di prevedere una prolungata diminuzione nei prezzi delle case. Secondo il membro della Bank of England, inoltre, circa 3 milioni di persone finiranno con il vedere il peso del loro mutuo eccedere di gran lunga il valore della rispettiva proprietà immobiliare.
La realtà sembra infatti essere meno positiva di quanto previsto pochi mesi fa dagli analisti, che attendevano un 2009 più sereno di quello dipinto da Blanchflower. A conferma delle resistenze nell’uscita dalla fase recessiva, basti ricordare come il Prodotto Interno Lordo dell’area sia ancora oggi in contrazione, con un passo indietro (l’ennesimo) piuttosto vistoso anche nell’arco del terzo trimestre. Una flessione che ha condotto l’attuale recessione ad essere la fase depressiva più lunga dal 1955.
Nessun sospiro di sollievo, dunque. Il recente recupero dei mercati azionari, e la ripresa dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo dovrebbero essere delle temporanee parentesi all’interno di un trend di medio lungo periodo sicuramente piuttosto buio.
Il membro della Bank of England ha poi ricordato la necessità che le autorità governative adottino nuove misure per stimolare l’economia, prima che sia troppo tardi, con una particolare attenzione per i mutuatari.
L’opinione di Blanchflower sembra trovare parecchi sostenitori anche al di là della manica. I segnali di ripresa ottenuti dai mercati immobiliari europei convincono non tutti gli osservatori, con la conseguenza di rendere ancora particolarmente incerte le previsioni sul prossimo semestre del real estate del Vecchio Continente.