Regno Unito, gli economisti si dicono cauti ma ottimisti circa il futuro andamenti dei prezzi delle case locali.
I prezzi delle proprietà immobiliari britanniche continuano a crescere. A contribuire a questa situazione ci hanno pensato in parte le banche che procedono a mantenere dei tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento piuttosto bassi rispetto a quanto si è potuto osservare nel recente passato; ma decisivo sembra essere anche il comportamento (più o meno indotto) di società di costruzione e di vendita, che negli ultimi mesi hanno portato in flessione l’offerta di case, con conseguente allineamento verso la domanda di settore.
Secondo quanto riporta un recentissimo studio condotto da Halifax, i prezzi delle case inglesi sono cresciuti dell’1,6% durante il mese di settembre, per il terzo rialzo consecutivo mensile, e il quinto dall’inizio dell’anno.
Nonostante questo scenario che dovrebbe indurre a un ottimismo piuttosto significativo nell’ambito odierno, gli economisti e gli analisti locali sembrano invitare ad una maggior cautela, sostenendo che difficilmente i prezzi delle case continueranno a crescere con lo stesso ritmo anche nel corso dei prossimi mesi. Anzi, è probabile che i valori delle proprietà immobiliari, in un futuro non troppo lontano, subiranno un nuovo ed evidente arresto.
A dire il vero, dall’inizio dell’anno ad oggi i prezzi delle case hanno chiuso il loro bilancio temporaneo con un valore positivo, in crescita dell’1,7%, per una media di 163.533 sterline, con un incremento di quasi il 6% nei confronti del minimo toccato ad aprile, quando il valore medio di una casa fu rilevato pari a 154.490 sterline.
Su base trimestrale, invece, i prezzi sono cresciuti del 2,8% nel periodo luglio – settembre rispetto al periodo di riferimento precedente, per il primo incremento trimestrale negli ultimi due anni, e per l’aumento più importante dal primo trimestre del 2007, quando Halifax rilevò un incremento del 2,9%.
Bisogno però ricordare che questi dati, tuttavia, non bastato per infondere negli economisti britannici un’adeguata fiducia sul futuro del real estate locale.